Ravenna, la carica di Biagi: “Vogliamo vincere i playoff, i nostri tifosi sono veramente straordinari”

L’intervista di Seried24.com a Simone Biagi, navigato centrocampista del Ravenna
C’è un momento, nel calcio come nella vita, in cui le parole si fermano. Si fermano perché il cuore va più veloce. Perché i sogni fanno rumore. Perché gli occhi si riempiono di immagini che neanche il tempo potrà cancellare. Simone Biagi lo sa bene. Lo ha capito a Teramo, quel giorno in cui il Ravenna ha alzato al cielo la Coppa Italia di Serie D, davanti a una marea giallorossa che cantava e piangeva.
“È stata un’emozione incredibile – racconta – alzare quel trofeo con tutta quella gente arrivata in massa, è stato qualcosa di unico. Da brividi veri. Sono momenti che ti restano dentro per sempre, perché dietro quella coppa c’è molto più di una vittoria: c’è un cammino, c’è un gruppo, c’è una città che ci ha sempre spinto anche quando non era facile”.
E non è stato facile, no. Perché questa stagione, per il Ravenna e per Biagi, è stata un viaggio pieno di salite, inciampi, risalite. Una stagione vissuta per lunghi tratti in vetta, poi con l’amaro in bocca per la promozione sfumata, ma senza mai perdere l’identità.
Ora arrivano i playoff. La fase più cruda, più intensa. Quella che non perdona e che può ancora scrivere la storia, nel posto dove Dante, finì di incidere la sua.
Biagi, tra emozioni e carriera il “birbo” si racconta
“Una parola per descrivere la stagione? Non riesco a dartela adesso Ale, davvero. Magari chiedimelo alla fine. Perché adesso abbiamo ancora qualcosa da conquistare. Vogliamo vincere i playoff. Vogliamo chiudere questo percorso con un’altra gioia, per noi e per la nostra gente. Ce lo meritiamo. Perché siamo un gruppo vero, e questo non è uno slogan: è la verità.”
Parla lentamente Simone. Come chi pesa le parole, come chi ha imparato a dare valore al tempo, anche a quello in cui non puoi scendere in campo. Un anno fa, di questi tempi, Biagi era a Latina. Un’avventura partita con il piede giusto, nel girone C della Serie C, con l’allora allenatore Daniele Di Donato che gli aveva dato fiducia, spazio e responsabilità. Ma il destino, a volte, non segue le trame più belle. Un infortunio all’omero ha interrotto tutto. Uno stop che sembrava breve e che alla fine era di troppo durare.
“Sono cose che capitano nel calcio – dice con maturità –. A Latina mi stavo trovando benissimo, ero entrato nei meccanismi della squadra, avevo trovato fiducia. Poi l’infortunio, l’operazione, il recupero lungo… è stato difficile, ma anche lì ho incontrato persone che porterò sempre con me. Anche nel negativo, porto con me un bel ricordo.”
E allora c’è da scegliere. Rialzarsi o fermarsi. Simone ha scelto. Ha scelto di ripartire, con coraggio. E ha trovato nel Ravenna la sua nuova casa. Una piazza importante, storica, passionale. Un posto dove il calcio si respira e si vive, ogni giorno.

“A Ravenna come a casa, mi sento bene”
“A Ravenna mi sono sentito a casa subito. I tifosi ci hanno seguito ovunque, sempre. Anche nei momenti più complicati. E i miei compagni… che dire, siamo una famiglia. Mi hanno accolto, mi hanno fatto sentire importante. È il tipo di gruppo che ti fa amare ancora di più questo sport.”
In campo, Biagi si è ripreso tutto quello che aveva perso. Minutaggio, ritmo, fiducia. Con il lavoro quotidiano, con l’attenzione di un allenatore come Marco Marchionni, uno che di centrocampisti se ne intende. “Il mister ci segue con cura, con attenzione. Sa cosa vuol dire stare in mezzo al campo, e con me parla spesso. Io cerco di dare tutto, in ogni ruolo del centrocampo. Perché è lì che mi sento vivo, è lì che voglio stare.”
A 27 anni, Biagi si sente dentro il pieno del suo calcio. E lo dice con quella fame che non si spegne mai, nemmeno dopo una coppa, nemmeno dopo una grande stagione. “Mi sento nel mio prime, come si dice oggi. Ma non ho ancora finito. Voglio tornare nei professionisti. La Serie C me la sono guadagnata sul campo e credo di meritarmela ancora. Non per vanità, ma per quello che so di poter dare, per quello che sento quando scendo in campo. È lì che voglio tornare.”
Le storie più belle sono quelle che nascono da una caduta e diventano un volo. Biagi lo sa, e il suo volo non è finito. C’è ancora un obiettivo da centrare, ancora una curva da riempire di sorrisi. I playoff sono lì, a un passo. E il cuore, quello, batte già forte.
