Torino, Empoli, poi Cagliari, mezza Serie B e tantissimi club di Lega Pro. La stagione disputata, con la maglia della Torres, da Kalifa Kujabi, non è passata di certo inosservata ai dirigenti del professionismo italiano. Tra tutte, a suntarla alla fine è stato il Frosinone, intenzionato a velocizzare le trattative e ad accaparrarsi le prestazioni del classe 2000 gambiano.
Tutto gira attorno alla Sardegna. La prima squadra a puntare su di lui è stato il Muravera. Arrivato nel Sarrabus nel dicembre del 2019, Kujabi si è subito imposto come uno dei fuoriquota più promettenti dell’intero girone. Nella stagione successiva ha nuovamente vestito il gialloblù del Muravera, incasellando diciassette presenze e mettendo a referto due reti, le sue due prime in Italia. Nell’estate 2021 la chiamata della Torres. Una chiamata importante, da una piazza blasonata, che per allestire una squadra capace di giocarsi la promozione in Lega Pro, aveva bisogno degli strappi palla al piede e degli inserimenti di Kujabi.
Il club rossoblù ha messo in piedi una rosa capace di lottare per la promozione diretta. In estate sono arrivati giocatori del calibro di Dametto e Scotto, con la chiara intenzione di tentare il salto di categoria. Una difesa granitica, solamente diciotto gol subiti in campionato, merito delle parate di Salvato e della sicurezza offerta dalla coppia Antonelli-Dametto. Un attacco colmo di talento e di concretezza, le giocate di Ruocco, gli assist di Lisai, i gol di Diakitè e Scotto.
Nella maggior parte delle gare però la differenza la si conquistava nella zona nevralgica del campo. Bianchi in regia, Masala a recuperare e pulire palloni e Kujabi. Kalifa Kujabi libero di buttarsi nello spazio, di inserirsi, di partire in progressione con e senza palla, di fornire assist e fare gol. Si aveva la netta sensazione di aver dinnanzi un giocatore che per intelligenza tattica e strapotere fisico avesse poco a che spartire con la quarta serie.
La Torres ha chiuso la stagione regolare al terzo posto, conquistandosi l’accesso ai playoff per sperare nel ripescaggio in Lega Pro. Di pari passo ha condotto un’altra importante cavalcata, in Coppa Italia, fermandosi solamente in finale, con la sconfitta per due a uno contro il Follonica Gavorrano.
Le doti di Kujabi non si limitano a quelle descritte qualche riga fa. Ciò che ha stupito gli addetti ai lavori e, a quanto pare, anche tanti dirigenti del professionismo italiano, è la forza mentale del ragazzo, la capacità, nonostante la giovanissima età, di caricarsi sulle spalle la squadra nei momenti di difficoltà. Non a caso, le sue migliori prestazioni si sono viste nelle due gare dei playoff. Con una Torres reduce dall’amara sconfitta in finale di Coppa Italia, la delusione e lo sconforto aleggiavano nelle zone del Vanni Sanna. Al varco, per gli uomini di Alfonso Greco, c’era l’Arzachena, pronta a fare lo sgambetto ai sassaresi nel primo turno dei playoff.
Dalla prestazione di Kujabi con l’Arzachena si è capito di avere a che fare con un giocatore al quale la D vestisse non stretta, strettissima. Letteralmente dominante. Recupera palloni e macina chilometri nella zona centrale del campo, propizia la rete dell’uno a zero e, nonostante non sia attaccante, è una spina nel fianco costante per la difesa smeraldina.
La Torres con il risultato di due a uno conquista il pass per la finale, sempre al Vanni Sanna, contro l’Afragolese. Al triplice fischio i sassaresi esultano, il due a uno maturato sul campo lancia la Torres in graduatoria per un eventuale ripescaggio tra i pro. Kujabi è sempre protagonista, stavolta anche in zona gol, è sua infatti la rete del momentaneo uno a zero che fa esplodere di gioia i tifosi della Torres.
Per il centrocampista gambiano sono arrivate offerte da tutte le quattro maggiori serie del calcio italiano. Tantissime dalla D che vogliono servirsi del dinamismo di Kujabi per tentare la promozione, tante dalla Lega Pro, convinte che il giovane classe 2000 possa fare la differenza anche tra i professionisti. Infine parecchi interessamenti anche da società di B e di A. Proprio una squadra della cadetteria pare aver accelerato i tempi. La trattativa è stata complicata ma ora Kalifa è pronto a macinare chilometri, come se non fosse abituato, in palcoscenici di assoluto livello, d’altronde come le sue qualità.
A cura di Gabriele Musu