Rotonda: dall’Arsenal Sarandì ufficiale l’arrivo di Luis Leal, l’attaccante giramondo

Portogallo, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Turchia, Cipro, Paraguay, Messico, Bolivia, Argentina e infine, a 36 anni l’Italia. La carriera da giramondo di Luis Leal ha dell’incredibile. Il nativo di Arrentela in Portogallo, ma con passaporto anche di Sao Tome e Principe, un arcipelago che si trova a 20 chilometri dal Golfo di Guinea in Africa centrale, dal 2006 ha toccato ogni angolo di globo giocando in 10 nazioni diverse, cambiando squadre, continenti, lingue e culture.

Adesso nel suo lungo pellegrinare sbarca in Italia, e più precisamente in Basilicata, dove vestirà la maglia del Rotonda.

Chi è Luis Leal, il nuovo attaccante del Rotonda

Una carriera incredibile spesa in più di 10 nazioni diverse, attraversando 3 continenti e giocando in club leggendari. Questa la storia di Luis Leal il nuovo attaccante del Rotonda. Nel girone H di Serie D arriva un attaccante capace di segnare in ogni angolo di mondo. Nel 2006 inizia la sua carriera in Portogallo, dov’è nato nella cittadina di Arrentela, una piccola comunità di 11mila persone nell’area metropolitana di Lisbona, affacciata sull’Oceano Atlantico. Giocherà però solo per la nazionale Sao Tome e Principe un arcipelago africano composto da poco più di 20 isole nel golfo di Guinea, in Africa Centrale.

Tra i grandi però esordisce nel CD Cova Piedade, in Portogallo per poi passare, sempre lì all’Atletico Cp. In patria veste anche le maglie di Moreirense, Estoril Praia con cui esordisce e segna per la prima volta anche in Europa League. Dopo 6 anni spesi al vertice del campionato portoghese il suo valore cresce e la sua voglia di girare il mondo anche. La prima volta fuori casa è in Arabia Saudita prima ancora che questa diventi meta di riferimento per il calcio mondiale. A Luis, evidentemente, le cose semplici non piacciono. La squadra è l’Al-Ahli, quella di Kessie, Mendy, Mahrez e Firmino ma che allora era dell’italo brasiliano Bruno Cesar e del coreano Hyun-jun Suk. Neanche sei mesi in Arabia ed è già subito tempo di fare le valigie. Emirati Arabi e Turchia lo aspettano. Nella Super Lig turca gioca con il Gaziantepspor.

Da Cipro all’approdo in Sudamerica

Il 2015 è l’anno della sua consacrazione europea. A Cipro, con l’Apoel Nicosia gioca in preliminari di Champions League con i ciprioti che verranno eliminati ad un passo dall’accesso alla fase a gironi. Sfumato il sogno europeo, già a settembre di quell’anno torna a casa, al Belenenses. Gioca e segna sia nella Serie A portoghese che in Europa League in quella che, fino ad oggi sarebbe stata la sua ultima esperienza Europea. Infatti, per chi come lui è nato ad un palmo di distanza dall’Oceano Atlantico era quasi inevitabile l’approdo in Sudamerica.

Il 2016 è l’anno in cui Luis fa le valigie di nuovo, stavolta direzione Paraguay. Ad aspettarlo il Cerro Porteno. Inizia una carriera incredibile nel nuovo continente. Dopo essersi sbloccato in Europa segnerà anche in coppa Libertadores contro il Cobresal. Una breve tappa in Messico e poi la grande opportunità. Lo storico Newell’s Old Boys. Il club del “Loco” Bielsa, di Messi, di Maradona e Batistuta. Un’istituzione del calcio argentino e Mondiale. Nella città del calcio, Rosario, e con la maglia dei Leprosos gioca oltre 60 partite, la squadra estera nella quale si è legato di più. Quando nel 2020 lascia l’Argentina torna prima in Paraguay e poi di nuovo in Messico al Tijuana. Poi l’ultima avventura nella Serie A albiceleste con la maglia dell’Arsenal Sarandì prima che il suo viaggio infinito lo portasse più vicino a casa. In Italia Luis sperimenterà un nuovo campionato, una nuova realtà e aggiungendo un’altra tappa alla sua leggendaria storia. Ma la sensazione è che il suo viaggio non sia ancora destinato a terminare.

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Redazione