Sampdoria, Sudtirol, Gozzano e Potenza. Queste appena elencate sono solo alcune delle tante squadre di cui Emanuele Testardi ha indossato la divisa. Oggi, a 31 anni, continua a regalare magie e, nelle prossime ore, firmerà con lo Spinea (squadra appena retrocessa in Eccellenza veneta).
Reduce dall’esperienza con il Saluzzo, Testardi è pronto a vivere questa nuova avventura con lo Spinea . Grinta e perseveranza sono due doti che non mancano. Come raccontato ai microfoni di gianlucadimarzio.com infatti “Il capitolo calcio non è chiuso, posso ancora dare qualcosa, la vita mi ha riservato tante sorprese, ne aspetto ancora altre…questa volta le affronterò con un’altra testa”.
In passato, l’attaccante romano ha fatto registrare anche esperienze fuori dal nostro bel paese: l’avventura ungherese con il Honvéd o quella più recente con gli australiani del Adelaide ne sono la prova.
Una lunga, lunghissima carriera, quella vissuta da Testardi che nel 2010, vive forse uno dei momenti più iconici. Il 28 Febbraio di quell’anno infatti, allo stadio Ennio Tardini di Parma, Emanuele Testardi registra il suo esordio in Serie A proprio con la maglia della Doria. Un esordio dal sapore speciale per diversi aspetti: sia perché la maglia indossata è quella blucerchiata, sia (e soprattutto) perché, il classe ‘91 subentra ad un certo Antonio Cassano, definito da Testardi stesso come: “Uno dei calciatori più forti che abbia mai visto giocare”.
Una carriera che lo vede anche nel giro della nazionale under 20: “Ero nella nazionale under 20 di Gabbiadini, Insigne e Florenzi. La differenza la fa la testa, più delle gambe – racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com – io ero una testa calda, ho fatto troppe cretinate ed è giusto che ne abbia pagato le conseguenze”.
Ora Testardi è carico e determinato a far bene con il Salluzzo. “Sarà dura ma ci proviamo” dichiara l’attaccante.