Ora come adesso a molti il suo nome potrà dire nulla quanto niente, ma una decina d’anni fa era prepotentemente sulla bocca di tutti. Il calciatore in questione è Lorenzo Tassi, 28enne dotato di un talento cristallino ma mai messo realmente in mostra. Complice una serie di infortuni e una difficile collocazione tattica, il classe ’95 bresciano ha perso – momentaneamente – il treno dei pro ma è voglioso più che mai di sfoggiare le sue qualità. Del suo ‘caso’ ne parleremo più avanti, al momento il nocciolo della questione è che Lorenzo proverà a riscattarsi questa volta in Eccellenza. Ad annunciare l’acquisto di Tassi è il Pavia, convinto nel piazzare una scommessa che, se dovesse risultare vincente, potrebbe cambiare l’evoluzione dell’intera stagione. Mai in discussione le sue abilità e nel pieno della maturità calcistica, Lorenzo Tassi promette spettacolo al pubblico del Fortunati.
Circa tredici anni fa, il nome di Lorenzo Tassi era sinonimo di qualità fuori spartito. Sarà per la provenienza – lui nato in provincia di Brescia con il papà ex calciatore delle Rondinelle – sarà per la capigliatura, la città delle due cattedrali si sfregava le mani per il suo baby fenomeno. Seconda punta ma abile anche come trequartista, a Brescia Lorenzo ricordava il primo Roberto Baggio. L’allora Presidente Gino Corioni, ammaliato dal suo wonderkid, già pregustava una reincarnazione calcistica dell’inarrivabile ‘Divin Codino’. Con un paragone fin troppo esagerato, al quindicenne Tassi venne posta l’etichetta di ‘Nuovo Baggio’.
Certo, le premesse erano più che buone, e le prestazioni lasciavano presagire una carriera da superstar. Nonostante il peso dei paragoni, il classe 1995 continuava a far bene e ad illuminare nel settore giovanile. Arrivato l’esordio in Serie A a 16 anni con Beppe Iachini in un Brescia sfilacciato e prossimo alla retrocessione, le big già da tempo stavano sondando il terreno per il suo acquisto. Inter e Milan furono le prime a muoversi con largo anticipo, con il derby di mercato vinto al fotofinish dai nerazzurri che lo strapparono al Brescia per 2.5 milioni di euro. Una cifra forse irrisoria oggi, enorme se si considerano gli anni passati e l’età del calciatore.
Catapultato nella dimensione nerazzurra, Tassi non è riuscito ad imporsi nonostante qualche sprazzo di talento innato qua e là. Come se non bastasse, ad Appiano si accorgono dei ripetuti problemi di pubalgia del calciatore, facendolo procedere step by step a partire dagli Allievi. Arrivato in Primavera nel 2012, ha l’occasione di studiare dai campioni della prima squadra di Andrea Stramaccioni quali Milito, Maicon, Cambiasso e capitan Zanetti su tutti.
Lo staff nerazzurro non vede in lui un calciatore capace di essere letale nel reparto offensivo, per giunta viene arretrato nel ruolo di play di centrocampo per sfruttare la sua qualità nel palleggio. Fallito anche questo esperimento, a malincuore l’Inter decide di mandarlo in prestito in Lega Pro per un primo e reale assaggio del calcio dei grandi.
Lasciata momentaneamente la Pinetina, Lorenzo Tassi si accasa nell’ordine a Prato, Savona e Vicenza. Poi il ritorno ‘a casa’ con la Feralpi Salò in C e l’anonima avventura ad Avellino in B. La costante è sempre la stessa: tanti infortuni e una poco chiara collocazione tattica. L’Inter gli offre una nuova chance nella blasonata Arezzo, conclusasi con numeri non del tutto negativi ma non necessari a far sì che i nerazzurri continuino a puntare su di lui.
Terminato il contratto con il club di Via Della Liberazione, Lorenzo Tassi ha giocato in C con la Vis Pesaro e in D con Pont Donnaz e Sambenedettese. Conclusasi l’ultima parentesi con i marchigiani, il ragazzo di Bovezzo scenderà in Eccellenza lombarda con il Pavia che ne ha ufficializzato l’acquisto. Non è diventato il ‘Nuovo Baggio’ che molti si attendevano, ma Pavia per Lorenzo Tassi può rappresentare un’ottima vetrina per ripartire. D’altronde stiamo parlando di un ragazzo di soli 28 anni.