Dalla Promozione all’Arabia Saudita: il racconto dell’allenatore Passarini
L’Arabia Saudita sta letteralmente cannibalizzando questa sessione di calciomercato, arrivando a tesserare alcuni dei volti più noti del panorama sportivo europeo. Tutto è partito all’inizio di quest’anno, con il passaggio di Cristiano Ronaldo all’Al Nassr. Da lì Benzema, Kantè, Koulibaly e tanti altri potrebbero approdare in medio-oriente, giocatori come Milinkovic-Savic…
Ma in Arabia Saudita non solo nomi di questa portata hanno fatto gola. C’è un allenatore italiano, che dopo aver guidato per tre anni di fila l’Aurora Treia – un club di Promozione marchigiana – ha destato l’interesse dei sauditi. Parliamo di Paolo Passarini, allenatore classe 1977 di Tolentino, che nella prossima stagione siederà sulla panchina dell’Afif Club, squadra di “Second League”. Passarini ha raccontato a Tuttosport le sue sensazioni in merito.
Passarini e il giramondo Voinea in Arabia Saudita
Un passo non indifferente quello che dovrà affrontare Paolo Passarini in questa sua ancora breve carriera d’allenatore. “Mi piacciono le sfide difficili. Credo anche che cimentarmi ad un livello più elevato possa mettermi alla prova ed alzare anche il mio di livello. Non ho paura, nonostante questo grande salto”. Battuta d’arresto, quindi, per la sua attività quindicennale di grafico pubblicitario: “Ho dato le dimissioni dalla ditta, anche perché per l’aspettativa ci vuole un motivo valido e non mi sembrava giusto tenere quel posto lì vacante. Ho sempre visto la vita come una serie di opportunità da cogliere. In Promozione, per quanto una possa fare bene, è difficile avere un’occasione così importante. A me è capitata per bravura, ma soprattutto per caso. E allora cerchiamo di sfruttarla”.
Ma come è arrivato l’Afif Club a conoscere Paolo Passarini? Molto del merito sicuramente può prenderselo… “Il nostro attaccante romeno Petrisor Voinea. I dirigenti dell’Afif Club erano venuti qui per visionarlo e, poi, hanno chiesto cosa pensasse di me e del mio lavoro. Lui è un attaccante che ha girato tutto il mondo e ne ha visti di allenatori. Da cosa nasce cosa, abbiamo condiviso delle idee col manager arabo e ora eccoci qui“.
Il sostegno della famiglia, l’Afif “europeo” e De Zerbi…
La curiosità nasce spontanea: Passarini guiderà la sua nuova squadra araba? “La mia filosofia è di un gioco offensivo, piacevole. Di solito i miei ragazzi hanno sempre segnato tanti gol. Non sono un estremista, nelle categorie minori devi adattarti, però apprezzo molto il calcio di De Zerbi, è fonte di ispirazione“. Passarini non partirà comunque da solo per l’Arabia: “Andrò con altri due ragazzi che faranno parte del mio staff. Il secondo, Paolo Corradini, e il preparatore dei portieri, Mauro Tami. La mia compagna Nadia e i miei figli Diana, Sergio ed Anita non partono. La città dove andrò a vivere è nella regione di Riad, ma sta a più di tre ore di macchina dalla Capitale. Sradicare poi dal territorio due ragazze e un giovanotto di 18, 14 e 11 anni non ci sembrava giusto. Sarebbe stata una privazione troppo grande. Colgo però l’occasione per ringraziare tutta la mia famiglia. Mi sono stati vicini, appoggiando questo mio sogno“.
L’Afif Club, dunque, nonostante la vittoria dell’ultimo campionato, ricomincerà da capo con un nuovo allenatore e si prepara a vivere una stagione da protagonista, con Passarini in panchina. “Il loro progetto è di dare un’identità più europea alla squadra. Non ci sono troppi allenatori stranieri nella categoria, diciamo che nutrono molte aspettative su di me. Inaugureremo il nuovo stadio, le attrezzature sono all’avanguardia, non vedo l’ora di iniziare. È davvero stimolante”.