A 63 anni torna in campo: è successo in Seconda Categoria

La magia del calcio – in particolare di quello dilettantistico – regala spesso racconti bellissimi, che riguardano il campo ma che vanno oltre discorsi tecnici e tattici. Un esempio è quello di Ariedo Bianco, preparatore dei portieri di 63 anni del Pozzuolo, squadra friulana di Seconda Categoria. Nell’ultima giornata però Bianco si è ritrovato a difendere i pali della sua squadra contro il San Gottardo: il match è terminato 0-0 e Bianco è riuscito anche a portare a casa un clean sheet.

Nessuna emergenza, nessun portiere indisponibile: semplicemente l’allenatore ha voluto dare un segnale al gruppo, dimostrando dove la passione per il calcio può portare.

“Quello del portiere non è un mestiere semplice”

Intervistato da friuligol.it, Bianco ha parlato delle emozioni provate, del ruolo del portiere e di una dedica speciale. “All’inizio ero un po’ timoroso, ma poi una volta in campo è andato tutto per il meglio, mi sono sentito parte della squadra e i compagni mi hanno aiutato molto. Il portiere è sicuramente un ruolo particolare, sia perché “diverso” dagli altri 10 in campo, sia perché spesso rimane inoperoso per molti minuti, ma Bianco non ha dubbi. È un ruolo speciale che va coltivato attraverso sacrifici, come ho sempre detto da quando faccio il preparatore. Non è un mestiere facile quello del portiere, a volte sei solo contro tutti, isolato dal resto”.

La dedica finale non è per la famiglia, per un amico o per una persona in particolare. “Vorrei dedicare questo mio esordio a tutte quelle persone un po’ avanti con gli anni che lavorano incessantemente nelle varie società, aiutandole a stare in piedi. Sono persone poco celebrate perché agiscono sottotraccia, mosse solo da un’irrefrenabile passione. Per quanto riguarda me, finché le gambe (e le mani) lo permetteranno, continuerò a fare ciò che amo”. Le favole e i sogni si possono realizzare sempre, anche quando si pensa di non essere più in tempo: basta solo passione, volontà e… tanto amore per il calcio. Parola di Ariedo Bianco.

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Redazione