Grosso colpo per il Bassano 1903, la società giallorossa ha annunciato l’ingaggio di Ezio Glerean come nuovo allenatore. Un nome che ha tanti anni di esperienza in Serie B e C che ha scelto questa nuova avventura per portare la squadra in Serie D.
Queste le sue parole durante la conferenza stampa di presentazione. «Sono davvero felice di tornare a Bassano. L’obiettivo, concordato con la società, è quello di rafforzare ulteriormente le tante cose positive fatte in questi anni, dando vita ad un gruppo che condivida a pieno idee e progetti. Sono qui per lavorare e portare entusiasmo e per fare in modo di crescere, se possibile, salendo di categoria. Certo ci vorrà tempo e calma perché nel calcio nulla si può promettere se non l’impegno, ma quello è cosa certa».
In campo, assicura Ezio Glerean, il calcio sarà quello che da sempre lo contraddistingue. «Se mi guardo indietro – spiega – vedo che diverse cose buone sono state fatte, come a Marostica dove negli ultimi anni, abbiamo lavorato davvero bene. Qui cominceremo, come sempre, dai giovani: vogliamo fare in modo che i giovani del territorio aspirino ad indossare la maglia giallorossa. Lavoreremo con il settore giovanile per creare un forte senso di appartenenza: partiremo da qui sicuri che i risultati arriveranno di conseguenza».
L’obiettivo per la prossima stagione è chiaro. «Sappiamo bene che vincere non sarà una facile, perché dovremmo scontrarci con avversari agguerriti e regole complesse, ma lavoreremo come sempre partendo dai giovani per creare un gruppo forte e coeso che possa essere il futuro di questa società».
Classe 1956, Glerean è una figura di sicuro affidamento per le squadre dalla Serie B alla Serie D. La sua carriera parte con diverse stagioni alla guida di squadre venete: prima al Bassano, poi al San Donà e infine al Cittadella. Con i granata ottiene una storica promozione in Serie B nel 2000, facendo da apripista al periodo d’oro della società. Un’esperienza che dura dal 1998 al 2002 e dove allena giocatori del calibro di Marco Scarpa (osservatore federale di Mancini in nazionale) e Giovanni Martusciello (vice di Sarri attualmente alla Lazio).
L’anno dopo viene chiamato da Zamparini al Palermo, al suo primo di presidenza in Sicilia, salvo venir esonerato dopo una sola giornata. Gli anni dopo allena squadre importanti come Padova, Venezia, Spal e di nuovo il Bassano. Nel 2010 si prende una pausa dalla panchina, periodo che dura fino al 2017, dove accetta la guida della Marosticese, avventura che dura per ben cinque anni.
Famoso per un calcio propositivo, in carriera ha usato dei moduli offensivi come il 3-1-3-3 o il 3-3-4 scuola Ajax, grazie all’aiuto della moglie Caroline, originaria di Amsterdam. La gara che riassume di più il suo credo calcistico è quella del 2 Settembre 2001, tra il suo Cittadella e la Salernitana di Zeman, finita con il rocambolesco risultato di quattro a quattro.
A cura di Niccolò Parenti