Il Brera e la Fenix Trophy, Aleotti: “Ci siamo detti: cosa ci manca rispetto a Inter e Milan?”

Otto squadre, due gironi da quattro, andata e ritorno, finali a Rimini dove tutti i club, nessuno escluso, parteciperanno a partire da questa sera. Questa è la Fenix Trophy, un torneo approvato dalla UEFA e ideato da Alessandro Aleottipresidente del Brera, con un solo obiettivo. “Making friends, not millioners”, cioè fare amicizia, contro il calcio dei milioni. Aleotti ha voluto creare una competizione di squadre che condividano solo una certa idea di calcio. Intervistato da seried24.com, ci ha spiegato cos’è, come funziona e come cambierà dal prossimo anno la Fenix Trophy, ma partendo anche dall’idea nata nel 2000 di acquistare il Brera, la terza squadra più conosciuta a Milano.

“Nel 2000 dirigevo un quotidiano di opinione a Milano. A un certo punto ho pensato che il calcio fosse il modo migliore per far passare alcune idee piuttosto che scriverle su giornali locali. Quindi feci questa operazione e il club nacque in una serata divertente in un locale a Brera – ha spiegato il presidente Aleotti -. Rilevai un titolo sportivo della seconda squadra di Monza. Partimmo con grande visibilità, perché a Milano non c’era mai stata una terza squadra. Abbiamo riaperto l’Arena Civica, l’antico stadio dove ha esordito la Nazionale nel 1910 ma anche lo stadio dell’Inter fino agli anni ’50. Il nostro primo allenatore è stato Zenga, quindi si era scatenato un grande interesse per il nostro progetto”.

“Siamo la terza squadra di Milano dopo Inter e Milan”

Un primo anno in Serie D, non proprio una categoria semplicissima per una società neonata: “Siamo partiti dalla Serie D – categoria non semplice – e il primo anno siamo retrocessi, anche se non in maniera catastrofica. Poi ho capito che fare una terza squadra a Milano fosse controproducente. All’inizio avevamo un pubblico significativo, poi purtroppo nel calcio si guardano tanto i risultati e si è affievolito quest’interesse. Da lì siamo da sempre stati considerati la ‘terza squadra di Milano’, facciamo spesso un sondaggio e risultiamo sempre la squadra più conosciuta ovviamente dopo Inter e Milan”.

I risultati interessano, ma non troppo. L’obiettivo primario del Brera è quello di creare progetti, aiutare categorie fragili e riuscire in tante singolari iniziative. “Abbiamo creato una squadra del carcere, attraverso una modifica regolamentare concordata tra la FIGC e il Ministro della Giustizia. Un anno abbiamo fatto gestire la squadra totalmente ai tifosi, ma siamo retrocessi (ride, ndr). Abbiamo fatto molti progetti che riguardavano l’integrazione – spiega Aleotti – Nel 2013/14 invece, in Seconda Categoria abbiamo giocato senza mai allenarci, l’anno dopo abbiamo anche vinto il campionato così”.

Fonte foto: pagina Facebook “Fenix Trophy”

Progetto continuato anche quest’anno con la stessa logica. “Anche quest’anno la Prima Categoria la facciamo in una logica amatoriale: all’inizio abbiamo preso un allenatore che ci credeva molto e ci allenavamo con intensità e con serietà. Poi i risultati non arrivavano comunque e quindi abbiamo chiamato di nuovo mister Nichetti, una figura divertente e iconica. Lui ha esordito a 17 anni con l’Inter, ha fatto la Nazionale con Totti, ma dopo 2-3 anni di professionismo ha smesso per diversi motivi. L’ho sempre tenuto vicino ai nostri progetti”.

“Cosa ci manca rispetto a Milan e Inter?” e così il Brera creò la Fenix Trophy

Tante iniziative sociali e una concezione del calcio differente rispetto al calcio pieno di milioni e interessi economici. C’era però qualcosa che al Brera (e alla sua dirigenza) mancava ancora. “La Fenix Trophy è un’idea nata dal Brera durante il lockdown. In dirigenza ho solo ragazzi giovani, quindi ci siamo chiesti cosa ci mancasse rispetto al Milan o all’Inter. ‘Ci manca l’esperienza internazionale, ci manca la Champions League’, ci siamo detti. E allora inventiamola. Abbiamo così riunito otto squadre con una storia più o meno interessante, come quella dello United of Manchester, che è partito dal basso e ha un grande seguito”.

Fonte foto: pagina Facebook “Fenix Trophy”

“Abbiamo quindi presentato alla UEFA una proposta del torneo e ci è stata accettata. È un torneo a inviti, non si accede ovviamente per meriti, però è una competizione ufficiale a tutti gli effetti. È la Superlega dei dilettanti (ride, ndr). Da noi sono arrivati 300 tifosi inglesi per seguire la loro squadra, è incredibile. Abbiamo passato una serata bellissima, prima abbiamo fatto un ricevimento con la dirigenza dello United of Manchester, ci siamo divertiti. Dopo la partita, il format prevede che la squadra di casa organizzi una cena per entrambe le squadre e si occupi di tutto ciò che riguarda l’ospitalità della squadra in trasferta, pagando tutto. In questo modo diventa anche più sostenibile, perché la squadra in trasferta ha il solo costo dell’aereo“.

L’esperienza a Manchester del Brera in Fenix Trophy

Dopo il match in casa, il Brera ha affrontato la trasferta di Manchester con il solito spirito: divertirsi e socializzare. “L’esperienza in Inghilterra è stata fantastica. C’era un clima meraviglioso, con più di 1.200 persone nel loro piccolo ‘Old Trafford’. Tutto orientato allo spirito del torneo, ma partita vera. Abbiamo perso 2-1 e ce la siamo cavata dignitosamente. Questa esperienza di club dilettantistici che vanno a giocare in tutta Europa è così bella che la considero un grande successo – ha spiegato Aleotti – I grandi successi vanno rafforzati e quindi il prossimo anno raddoppieremo il numero di squadre del torneo per crescere sempre di più”.

Il programma della Final 8 a Rimini

Una competizione nata quasi per caso e che sta riscontrando un successo notevole, oltre che grande riscontro mediatico. Il Brera e il suo presidente Aleotti hanno avuto (per l’ennesima volta) un’idea brillante. Adesso spazio a questa “due giorni” di Final 8 della prima Fenix Trophy a Rimini, dove il Brera affronterà nella gara d’esordio la Lodigiani per la finale terzo e quarto posto oggi alle ore 21.

L’evento si aprirà alle ore 20 con la cerimonia di apertura della Final 8. Ci sarà un’area Hospitality, dove ogni club gestirà uno stand di merchandising. A fine partita, ci sarà un happy hour – a base di Birra e Piadina romagnola – con la partecipazione delle due squadre e dei tifosi. Le altre tre partite si svolgeranno sabato 11 giugno: alle 13 ci sarà la finale per il settimo e l’ottavo posto tra Cuenca Mestallistes e AFC DWS. Alle 15:30 sarà il turno di HFC Falke e AKS Zly per la finale quinto e sesto posto, mentre alle 18 ci sarà la finalissima tra Prague Raptors e United of Manchester per la vittoria finale della prima Fenix Trophy. Le partite saranno seguite da una premiazione per tutti i club.

A cura di Domenico Cannizzaro

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