Buona la prima per il Campobasso 1919 nel campionato di Eccellenza Molise in casa dell’Olympia Agnonese. Il club acquistato di recente da Matt Rizzetta, fino a qualche settimana fa seconda squadra del capoluogo molisano fino all’esclusione dai professionisti del Campobasso Calcio, ha vinto per 0-5 ad Agnone nella prima giornata del girone.
La squadra dell’allenatore Pino Di Meo è scesa in campo con Di Rienzo, Tizzani, Colombo, Ioio, Cavallino, Fazio, Franchi, Di Lollo, Jakaj, Fruscella e Vanzan. Già nel primo tempo Di Fruscella, Ioio, Di Franchi e ancora Ioio hanno chiuso la pratica sullo 0-4, quindi nella ripresa la rete del subentrato Traorè ha chiuso la gara sul definitivo 0-5.
L’Olympia Agnonese è una squadra che fino a qualche anno fa calcava i campi della Serie D, quindi il successo dei “Lupi” acquista ancora maggiore valore.
Il proprietario Matt Rizzetta si è subito complimentato con la squadra. “Inizia la nuova era del Campobasso– ha detto – in maniera vincente sia sul campo che sugli spalti. Se siamo qui a parlare di rivincita il vero motivo siete tutti voi. Grazie ai nostri tifosi che ci hanno supportato sia ad Agnone che davanti agli schermi. Forza Lupi!”.
Al termine della gara, ha parlato anche Pino Di Meo. “Vedere tutti questi tifosi in trasferta – ha detto l’allenatore – è una bellissima cosa, vuol dire che si sta ricompattando l’ambiente dopo le recenti vicende: speriamo bene. La squadra è un cantiere, perché sono arrivati molti giocatori tutti insieme, parecchi di loro fuori condizione. Sappiamo il campionato che dobbiamo fare, prima recuperiamo la forma fisica e poi andremo avanti cercando di conquistare più punti possibili”.
“Alla rosa – conclude Di Meo – manca un 2004 e un attaccante centrale. Non sono contentissimo dal punto di vista tecnico della squadra, c’è ancora da lavorare tanto. Sono soddisfatto dell’impegno dei ragazzi, perché devi restare concentrato, dato che le partite sono sempre complicate. Diversi giocatori hanno giocato fuori ruolo: gli under devono adattarsi alla posizione che ho assegnato loro in campo”.
A cura di Giacomo Grassellli