Dai campi spelacchiati della Seconda categoria ai magnifici tappeti verdi della Serie A. Una scalata che per molti potrebbero volerci anni, a Moustapha Cissé è bastato un battito di ciglia. A gennaio 2022 era in campo con i dilettanti leccesi del Rinascita Refugees, ora ha già deciso una sfida di Serie A con la maglia dell’Atalanta. Ma il suo sogno era un altro…
Il club per cui giocava rappresenta un modello di successo non tanto sportivo, ma soprattutto sociale. La squadra è composta esclusivamente da ragazzi richiedenti asilo e ha l’obiettivo di accogliere e integrare. Così anche Moustapha, guineano classe 2003, ha iniziato a giocare per la squadra salentina. Una squadra che due anni fa era in Terza categoria e ora ha già ottenuto la promozione in Seconda, ma come scritto prima è un progetto il cui successo sportivo passa decisamente in secondo piano. Cissé però non vuole fare il calciatore, ma ha un sogno: fare il pizzaiolo.
Il Rinascita Refugees è un progetto vincente perché dà un sorriso e una speranza a chi ne ha meno. Il successo sportivo, poi, è diventato palese con la firma di Cissé per l’Atalanta pochissime settimane fa.
Era il 23 febbraio quando Moustapha, dopo aver lasciato la Puglia per andare a Bergamo, ha giocato la sua prima partita con la Dea. L’Atalanta l’ha voluto fortemente a tal punto da occupare uno slot da extracomunitario pur di tesserarlo. Una scelta quasi inusuale, ma che la Dea aveva già fatto in passato quando si assicurò Musa Barrow.
Scelta giusta? Per ora la risposta è assolutamente sì. Cissé dopo l’esordio in Coppa Primavera, ha giocato 3 partite in campionato. Lo score è stato decisamente importante: 3 reti tra cui la doppietta alla prima volta in Primavera 1 contro il Milan.
Gasperini lo teneva già d’occhio e vista l’emergenza non ha voluto pensarci due volte. Nel giro di un mese Cissé l’ha convinto a farsi convocare in prima squadra. Così, in un difficile Bologna-Atalanta per la squadra bergamasca, Gasperini – senza troppe alternative in panchina – lancia nella mischia Moustapha Cissé. Il guineano entra con la spensieratezza di chi un mese prima giocava in Seconda Categoria e – appena 17 minuti dopo il suo ingresso in campo – sigla la rete del definitivo 0-1, regalando tre punti alla sua squadra. Adesso forse sì, ha realizzato che ormai è un calciatore professionista e ha appena segnato in Serie A: inconsapevolmente, un sogno si è avverato. L’altro, quello di fare il pizzaiolo, ci sarà tempo in futuro. Adesso l’importante è godersi il presente.