Civitanovese, la lettera di capitan Paolucci: “Cara ‘Citanò’, ti scrivo..”

La Civitanovese torna in Eccellenza sette anni dopo l’ultima volta, grazie anche al contributo di capitan Michele Paolucci, autore di tredici reti nel corso del campionato. L’ex Catania e Juventus a inizio stagione ha compiuto una scelta che “per alcuni può sembrare folle“, -come afferma nella sua lettera- solo per l’amore per la sua città. Nato e cresciuto nella città marchigiana Paolucci è voluto tornare a casa per riportare la sua squadra del cuore nel calcio che conta. Così al triplice fischio del match interno contro la Cluentina, che ha sancito la promozione dei rossoblù in Eccellenza, si è potuto lasciare finalmente andare. Il primo passo di quel folle percorso è stato compito.

A due giorni dalla conquista del traguardo, il capitano rossoblù ha scritto un lungo messaggio, in cui sono raccolti i ringraziamenti e soprattutto tutte le emozioni raccolte nel corso di quest’annata.

“9 mesi fa sono tornato con l’intento di aiutare la mia Civitanovese”

“Cara Citanò ti scrivo..”, ha aperto così capitan Paolucci la lettera dedicata alla sua città. “Il giorno dopo -continua- ogni vittoria assume contorni più delineati e pian piano il fiume di emozioni che ti travolge all’improvviso si calma un po’ e ti dà la possibilità di realizzare con lucidità la grandezza e anche la bellezza dell’impresa . Nove mesi fa sono tornato con l’intento di aiutare la mia Civitanovese adorata a lasciare una categoria che non le appartiene, una scelta forse folle per alcuni, dopo una vita intera vissuta nel calcio professionistico in Europa e in America.

LND

Sapevo già allora che non sarebbe stato facile ma ciò che non sapevo, ma che ho avuto la fortuna di scoprire, è che al mio fianco ci sarebbe stata una squadra, un gruppo di ragazzi unici e strepitosi che hanno reso possibile la vittoria finale“.

Civitanovese, capitan Paolucci: “Ho saldato un debito con la città”

Dopo una lunga parte del messaggio dedicata ai ringraziamenti generali, Paolucci ha concluso così la sua lettera: “Domenica allo stadio c’erano quattro generazioni a sostenerci. Dagli immancabili ‘vecchietti’ che seguono la squadra da cinquant’anni, fino ai bambini così piccoli ma allo stesso tempo meravigliosamente innamorati della squadra della loro città. Vedere tutta questa gente allo stadio mi ha reso felice e mi ha fatto capire il valore della nostra impresa. Credo che sia proprio questa la nostra impresa più grande , aver riavvicinato la gente alla squadra. E’ questo il patrimonio e il lascito di questa stagione, sulla quale spero che verrà costruito un futuro luminoso. L’amore della gente per ‘Citanò’. Nove mesi fa sono tornato per onorare un debito con la mia città. Oggi con orgoglio e grazie al vostro aiuto posso dire di averlo saldato e di questo vi sarò per sempre grato, dal profondo del mio cuore“.

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