Civitanovese, Paolucci: “Stiamo facendo sognare una città. Grazie a chi ci sostiene”
La Civitanovese di Michele Paolucci cade contro la Maceratese: il big match di Eccellenza Marche va agli ospiti, usciti vincitori dalla gara dello Stadio Comunale di Civitanova. “Le vittorie hanno molti padri ma le sconfitte sono orfane” ha commentato l’ex attaccante di Juventus e Catania sul suo profilo Instagram.
Civitanovese, Paolucci: “Viva Citanò”
La Civitanovese è in testa al girone, ma la sconfitta contro la Maceratese pesa come un macigno. In virtù anche della grande rivalità che c’è tra le due squadre: “Io conosco la verità più di chiunque altro e so che chi ama questi colori e non viene sono a farsi pubblicità allo Stadio sa che questo Gruppo di Ragazzi unici hanno già vinto. Comunque e a prescindere dal risultato” dice Paolucci.
L’ex attaccante della Juventus è il giocatore più esperto della rosa di Sante Alfonsi. Il giocatore rossoblu si sta prendendo la squadra sulle spalle. L’obiettivo è quello di raggiungere la Serie D: “Questa Squadra sta facendo sognare una Città ad occhi aperti e io, noi tutti non possiamo che dire Grazie. Questi Guerrieri non smetteranno mai di lottare, grazie a chi non solo ieri ma in ogni partita non smette di sostenere questi Colori”. Il messaggio si chiude con un “WCITANÓ”, ovvero ‘Viva Civitanova’.
“Difendere questi colori è una responsabilità”
L’attaccante è stato confermato dopo la scorsa stagione: “L’anno scorso con la Civitanovese abbiamo iniziato un viaggio bellissimo – diceva l’attaccante – e parlando con il Club abbiamo capito di non essere ancora arrivati a destinazione. Per me da Civitanovese doc e Capitano poter difendere ancora i colori della mia Città è una grande responsabilità e un privilegio“.
“Ringrazio tutti coloro che l’anno scorso ci hanno portato fin qui e faccio un grande in bocca al lupo a chi è rimasto , al mister con il suo staff e ai nuovi arrivati che sono certo faranno del loro meglio per questa maglia in un campionato che aspettavamo da troppo tempo ! Forza Citanó”.