A 45 anni ancora da compiere non solo è il portiere titolare dalla squadra, ma para ben 6 rigori su 9 calciati dagli avversari in stagione, di cui tre consecutivi nelle ultime tre partite. Questa è la storia del para-rigori 44enne Claudio Liuti, giocatore della Treiese in Seconda Categoria delle Marche, soprannominato “Batman”.
Il suo incredibile record non è frutto del caso, ma di duro lavoro e passione per un calciatore che ha giocato in Serie D e in Serie C2 con Tolentino e Maceratese alla fine degli anni ‘90. È stato allievo di Fabrizio Castori, che lo ha allenato proprio a Tolentino e lo ha lanciato nel calcio dei grandi.
Nato il 2 settembre 1978 a Macerata, Claudio Liuti cresce nel settore giovanile del Tolentino, dove gioca nella Juniores Nazionale e debutta in Serie D nella stagione 1994-1995, totalizzando 7 presenze nella squadra che ottenne la promozione in Serie C2 nel 1995-1996.
Nel giugno 1994, inoltre, Liuti fu convocato per un campo estivo a Torino con la Juventus, giocando anche insieme ad Alessandro Del Piero. Lo staff tecnico bianconero rimase sorpreso per la forza esplosiva del portiere, tanto che nei test atletici le valutazioni furono tutte tra il buono e l’ottimo. Anche l’Avellino, il Carpi e il Parma erano sulle tracce del giocatore, che alla fine, però, rimase a Tolentino.
Dopo le esperienze tra Maceratese, Recanatese e Civitanovese tra C2 ed Eccellenza, a partire da dicembre 1998 diventa un girovago delle squadre marchigiane tra Promozione, Prima e Seconda Categoria. Da due stagioni difende i pali della Treiese, formazione di Seconda Categoria marchigiana.
Per Claudio Liuti, la fama di para-rigori si consolida fin dalla prima giornata del girone F della penultima serie del calcio italiano. Nel match contro la Pennese in trasferta del 24 settembre 2022, l’arbitro assegna agli avversari della Treiese un calcio di rigore, ma dal dischetto Liuti riesce a mantenere lo 0-0. La sua squadra vincerà 1-2. Il successivo 29 ottobre, alla sesta giornata, la sfida contro gli Amatori Appignano è sul 2-0, quando il direttore di gara concede un rigore agli ospiti: anche in questo caso “Batman” respinge il tiro dal dischetto, poi i suoi compagni segneranno altri due gol per il 4-0 finale.
Passiamo al 10 dicembre, quando la Treiese sta vincendo per 2-1 contro la Sefrense in casa. L’arbitro fischia un rigore contro i locali, ma ci pensa Claudio Liuti a salvare i suoi compagni dal pari, parando il tiro dagli undici metri. Dal 21 gennaio al 4 febbraio 2023, infine, la ciliegina sulla torta dei tre penalty respinti consecutivamente, contro Pennese, Belfortese e Palombese. Nel primo caso l’attaccante, dopo essersi visto parare il rigore, ha ribattuto in rete. Nelle ultime due giornate, tuttavia, Liuti è stato decisivo per mantenere le due vittorie consecutive dei suoi compagni, rispettivamente per 1-2 e 1-0.
“Da quando faccio parte di formazioni di Prima Squadra – commenta Claudio Liuti -, per ogni campionato giocato ho almeno parato un rigore in stagione. L’unica volta in cui non ci sono riuscito, però, mi sono tolto la soddisfazione di segnare un gol al 93’, che regalò un pari alla mia squadra di allora. Se sono un para-rigori, il merito è di un commento di mio padre. Mi segue fin da bambino: nella stagione in cui difendevo i pali della Juniores Nazionale del Tolentino, mi disse che sui rigori non ero bravo. Presi quella frase come una sfida personale e nelle prime 5 giornate ne parai 3 consecutivamente. Da allora non ho più smesso di pararli: sono diventati il mio marchio di fabbrica”.
In totale, quindi, Claudio Liuti ha parato 6 rigori su 9 calciati da avversari in 18 giornate nel 2022-2023 della Treiese: numeri da applausi per un calciatore che deve compiere 45 anni, proprio come uno dei suoi idoli Gianluigi Buffon. Il 28 gennaio, curiosamente, nel giorno del compleanno del portiere del Parma, Liuti ha respinto il rigore contro la Belfortese. Grazie alle sue prodezze, la formazione di Treia (città di un certo Federico Melchiorri che sta facendo faville con l’Ancona) è nona in classifica nel girone F di Seconda Categoria con 22 punti, a +10 dalla zona play-out. L’allenatore è Samuele Tassi.
Il para-rigori Claudio Liuti ancora non ha intenzione di smettere di giocare, essendo un grande appassionato. “Scendo in campo – ci spiega – per la passione e l’amore incondizionato che ho per questo sport. Il calcio mi ha insegnato molto, soprattutto per il ruolo che ho scelto di fare, ricco di responsabilità. Nella mia lunga carriera il calcio ha saputo regalarmi tante gioie e tanti dolori, che hanno forgiato anche il mio carattere, facendomi crescere come uomo. Continuo a viverlo sempre in modo professionale ogni anno, alzando sempre di più l’asticella: provo sempre a raggiungere nuovi record che mi danno quell’adrenalina che solo il calcio sa regalare”.
La mission della Treiese, storica società di Treia rifondata nel 2013 e guidata dal presidente Rodolfo Micucci, è quella di far divertire e crescere i giovani calciatori proveniente da un validissimo settore giovanile, per inserirli in prima squadra, permettendo loro di crescere e giocare in categorie superiori. La scuola calcio rossoblù è riconosciuta d’Elitè dalla Figc e il club è affiliato all’Udinese, tramite il circuito Udinese Academy.
“Mi piace provare ad insegnare ai più giovani – continua Liuti – cosa significhi il sacrificio nel calcio, perché senza quello non si raggiunge nessun risultato. Per questo alla fine di ogni allenamento prendo i più giovani da parte e do loro consigli per farli crescere, sia sotto l’aspetto calcistico che in quello umano. Il calcio fa parte di me ed io faccio parte del calcio”.
La carriera di Claudio Liuti è iniziata proprio in Serie D al Tolentino, lanciato da un certo Fabrizio Castori, attuale allenatore del Perugia che ricordiamo per la recente promozione della Salernitana in Serie A. “Proprio Castori – racconta il portiere – mi volle in prima squadra nella stagione dei 3 rigori parati con la Juniores Nazionale. Mi lanciò in quel campionato di Serie D 1994-1995 che vincemmo, ottenendo la promozione in Serie C2. Devo molto a Castori, perché mi ha fatto debuttare nel calcio dei grandi a 16 anni”.
“Quel Tolentino – continua Liuti – era molto forte, con giocatori di uno spessore umano sopra la media che mi accolsero come uno di loro. Ho imparato molto. Riuscimmo a vincere in casa al “Della Vittoria” per 1-0 contro il Nereto all’ultima giornata: si trattò di una sorta di spareggio, dato che entrambe le squadre erano prime in classifica a pari punti. Ottenemmo la promozione davanti ad oltre 3500 spettatori: rimarrà una delle esperienze più belle che ho vissuto da calciatore”.
Il presente per il Tolentino è molto complicato, dato l’ultimo posto in classifica nel girone F di Serie D. “Continuo a seguire il cammino dei cremisi – conclude Liuti -, fanno parte del mio cuore perché è grazie a loro che è iniziata la mia carriera. Mi dispiace vederli ultimi in classifica, spero che riusciranno a tirarsi fuori da questa situazione, riuscendo a salvarsi. Tolentino merita quel tipo di categorie”.
Intervista a cura di Giacomo Grasselli