Non solo Milan e Inter, la storia del Club Milano: l’intervista al dg Erario
Fare calcio sostenibile in Italia è ancora possibile e l’esempio del Club Milano lo dimostra. La società meneghina, militante nel girone A di Eccellenza Lombardia, sta puntando tutto sulla crescita di giovani calciatori, attraverso infrastrutture che fanno invidia ai club di Serie A. Abbiamo intervistato il nuovo direttore generale del club, Antonio Erario, il quale ci ha spiegato come è nato questo interessante progetto.
Il Club Milano: la storia
“Il Club Milano – spiega il dg – nasce nel 2017, l’idea di fare calcio in maniera totalmente sostenibile, obiettivo molto complicato da raggiungere in ambito dilettantistico. La nostra struttura è cresciuta negli anni, nonostante il Covid, grazie agli enormi sacrifici dei soci. Dopo i primi anni in cui operavamo solo nel settore giovanile, ora vantiamo tre sedi operative: l’impianto sportivo di Pero, e le sedi in zona Corsico e in zona Navigli”.
“Nel nostro settore giovanile, giocano circa 700 atleti e siamo Centro Tecnico del Milan, motivo di vanto per tutto il lavoro che si è fatto negli anni. Cresciamo i nostri piccoli calciatori puntando sull’identità, ci piace che si sentano parte della società stessa: in quest’ottica la scelta del nome è stata azzeccata”. Il presidente del Club Milano è Guido Marrone, affiancato dal vice Marco Bezzi.
Il centro sportivo di Pero e lo stadio “Gianni Brera”
La vera chicca della società è proprio la cittadella polisportiva di Pero, con all’interno lo stadio “Gianni Brera”, omologato per la Serie D grazie ai suoi 1.200 posti. Dopo l’avvio del settore giovanile, nel 2019 la società ha deciso di iscrivere una squadra in Eccellenza. “E’ la punta di diamante del progetto – chiarisce il dg Erario – e si fonda su un gruppo di ragazzi giovani, che ci hanno fatto vincere il premio di categoria nella passata stagione. Si tratta rosa più giovane del girone, guardando l’età media e gli under che vi giocano. L’attaccante ventenne Locati, ad esempio, proviene da una delle nostre realtà collegate al Club Milano. Crediamo, infatti, che il settore giovanile abbia un senso se viene strutturato in un certo modo, dato che il ragazzino del vivaio deve ambire di giocare in Prima Squadra”.
La nomina di Antonio Erario a direttore generale del Club Milano
E’ complicato gestire una società dilettantistica al giorno d’oggi, per questo il Club Milano ha affidato ad Antonio Erario il ruolo di direttore generale. “Con i presupposti di cui ho appena parlato – dichiara il giovane dirigente – non è facile fare calcio sostenibile. La mia nomina a direttore generale serve a dare un’aggiunta alla struttura, per lavorare bene sul marketing, sulle sponsorship e sulla comunicazione.Dobbiamo fare di necessità virtù, per non gravare ulteriormente sulle famiglie, vista la riforma dello sport e gli investimenti di privati, in virtù anche dei due anni di Covid e dell’aumento delle utenze legate all’energia elettrica. Ci stiamo dando tanto da fare”.
Il rapporto con il Milan e le società di Milano
La ciliegina sulla torta è la collaborazione con il Milan, che ha nominato il Club Milano come centro tecnico di riferimento per il territorio. “La dirigenza rossonera – chiarisce il dg Antonio Erario – guarda la bontà e la solidità del progetto. Spesso al giorno d’oggi il calcio non si fa in maniera sostenibile e in molte realtà sotto la prima squadra non c’è il vivaio: un giocattolo che dura due o tre anni e poi, quando ci si annoia, viene buttato via. Il Club Milano ha puntato tutto sull’infrastruttura e sul vivaio: una volta reso sostenibile tutto ciò abbiamo messo l’ultimo tassello, ovvero la prima squadra”.
“Con il Milan – aggiunge il dirigente – abbiamo ottimi rapporti, anche perché non siamo una semplice scuola calcio, ma un vero e proprio Centro Tecnico di riferimento sul territorio. Da questo punto di vista abbiamo grandi ambizioni: gli osservatori ci seguono nei vari impianti e per questo siamo molto contenti. Abbiamo rapporti anche con altre società, dato che l’idea del nome è stata davvero intelligente, perché dà senso di appartenenza e rappresenta in pieno la città di Milano. Siamo giovani e snelli, ma facciamo le cose per bene, lavoriamo in maniera onesta e strutturata, così abbiamo buone relazioni con tutti”.
L’inno del Club Milano e la prima squadra
Scorrendo sul sito internet ufficiale della società, abbiano notato che il Club Milano ha anche il suo proprio inno ufficiale, una melodia orecchiabile con forti messaggi per i giovani. In un passaggio, ad esempio, si può chiaramente ascoltare la strofa “Stasera torno presto non ho voglia di restare, domani ho la partita devo andare a riposare. Ma quale cocktail, quale disco ma quale fare tardi, sono matto per il calcio e penso solamente al Derby”.
“L’inno – spiega il dg Erario – ha radici più profonde della squadra stessa, perché nasce con il settore giovanile nel 2017. Solo nel 2019 siamo partiti con i “senior” e questa è la quarta stagione. Al primo anno abbiamo sfiorato la Serie D nel mini torneo a ridosso del lockdown, mentre nella passata annata sportiva siamo stati altalenanti. Dopo aver fatto una prima parte di campionato discreta, siamo rimasti in zona play-off per trequarti del campionato, ma un calo finale ci ha relegato a centro classifica. Il Premio Giovani, comunque, per noi è stato un grande valore aggiunto”.
La stagione 2022-2023 del Club Milano
In questa stagione 2022-2023, il Club Milano milita nel girone A di Eccellenza Lombardia ed è al quarto posto dopo undici giornate, a -2 dalla capolista Vogherese e a -1 da Oltrepò e dalla blasonata capolista Pavia. Gioca le partite casalinghe il sabato alle ore 20 al Vista Vision Stadium “Brera” di Pero. “Siamo partiti molto bene – racconta il direttore generale -, i nostri giovani si sentono già dei senatori, abbiamo costruito un gruppo solido: la selezione che facciamo, oltre che essere di alta qualità tecnica, si basa soprattutto sulle qualità umane. Sembra scontato, ma non lo è. Il mio primo obiettivo in questo nuovo incarico è di fare da collante tra la prima squadra e il settore giovanile. I nostri piccoli calciatori devono prendere spunto dai ragazzi più grandi in Eccellenza, che a loro volta devono fare loro da esempio sia dentro che fuori dal campo”.
L’allenatore Scavo e la forza del gruppo
L’allenatore della prima squadra è Giuseppe Scavo, che in precedenza è stato il tecnico della Juniores del Club Milano. “Ha sposato da subito il progetto – prosegue il dg Erario -, anche perché è pugliese come me, quindi ci troviamo molto bene. Ha creato e cementato un gruppo che lo già lo scorso anno aveva dato dei segnali davvero importanti. Siamo a ridosso delle posizioni di vertice e abbiamo davanti delle sfide importanti da affrontare. Come detto, riteniamo di avere una squadra giovanissima ma esperta per la categoria. Dobbiamo avere sempre tantissima umiltà, riconoscere gli errori e avere la maturità di adattarci nel corso della stagione, in base al campo dove si gioca e alla squadra avversaria”.
“Siamo molto ottimisti – conclude il direttore generale -: se manteniamo questa grinta e se continuiamo ad aver fame in ogni sfida, dimostrando di dare il 100% partita dopo partita, possiamo fare una bella stagione”. Il Club Milano riuscirà a emulare le gesta delle grandi società meneghine Milan, Inter e ora Sangiuliano City in Serie C? Con questi presupposti, ci sono tutte le carte in regola per poter regalare alla Madonnina un’altra grande società di vertice nel calcio italiano.
A cura di Giacomo Grasselli