C’è ancora tantissima voglia di festeggiare a Portogruaro dopo l’impresa della squadra granata che vincendo il triangolare dell’Eccellenza Veneta, è ritornata in Serie D.
Un palcoscenico decisamente più consono per un ambiente che fino a pochi anni fa disputava la serie B.
Grande merito va indubbiamente attribuito a Mauro Conte, un allenatore esperto in promozioni dato che in precedenza ha ottenuto il salto di categoria con Cordenons, Liventina ed Opitergina.
Quella conseguita in questa stagione ha un sapore decisamente speciale:
“Ogni vittoria ha un gusto particolare, questa per certi versi è una delle più avvincenti. Non eravamo stati inseriti tra i favoriti ai nastri di partenza, ma mi son accorto fin dalle prime gare che anche noi avremmo potuto giocarcela fino in fondo. Il segreto di questo successo è figlio di una componente fondamentale: il gruppo che si formato. Si è creata una sinergia stupenda in spogliatoio, tutti remavano verso la stessa direzione, con la voglia di divertirsi e di aiutarsi l’uno con l’altro“.
Conte prosegue: “Vedere quotidianamente dei calciatori come Favret che a 41 anni gioca ancora come un ragazzino e Sestu che nonostante un eccellente passato da professionista, si cala perfettamente nella categoria ti trasmette sensazioni positivissime che poi si sono tramutate nella vittoria finale. Anche nelle difficoltà siamo stati uniti visto che a gennaio, la pandemia, ci ha colpito in maniera devastante con 15 elementi su 21 positivi ma ne siamo venuti fuori. Fin dall’inizio dell’anno ho detto ai ragazzi che saremmo stati una squadra “di muratori” nel senso che avremmo dovuto far tanta più fatica rispetto ad altri per costruire il nostro percorso, mattone dopo mattone. Questo spirito di abnegazione ci ha forgiato ed è stato il collante tra noi e la vittoria del torneo. Sono stati determinati diversi successi. Quando abbiamo portato a casa la vittoria dal Tenni di Treviso, abbiamo acquistato ulteriore consapevolezza nei nostri mezzi”.
Con la nuova formula del mini torneo post season il rischio di non centrare l’obiettivo anche dopo la vittoria del campionato era enorme e il tecnico granata si sfoga:“Un qualcosa di assurdo. Il regolamento è da rivedere perché credo che i meriti sportivi vadano premiati. Una squadra arriva sopra le altre nel proprio girone in Eccellenza? Merita la Serie D”.
Poi prosegue: “Un pensiero va chiaramente alle nostre rivali, al Giorgione e al Villafranca. Due squadre fortissime ed attrezzate ma una resterà fuori dai giochi è certo, perdendo un pass per la serie D che si era conquistata sudando in campo. In più, dovrà comunque continuare ad allenarsi e a giocare pur avendo dimostrato di essere la più forte nel proprio girone. Non lo ritengo corretto per gli sforzi che spendono società ed atleti che arrivano davanti a tutti a fine stagione e non sono premiati con il salto di categoria diretto. Una beffa…per un paio di partite storte rischi di buttare al vento il lavoro di un anno che ti ha visto primeggiare sulle altre… senza dimenticare tutta la trafila da affrontare in seguito, con gli spareggi della fase nazionale per riconquistare quello che già avresti acquisito con un regolamento differente”.
L’ottimo percorso tracciato dal Portogruaro ,ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi che si sono riavvicinati in parecchi al Mecchia. Adesso la società del presidente Bertolini, dovrà programmare con attenzione la prossima stagione probabilmente ripartendo proprio da Mauro Conte :
“Presumo che con il salto di categoria questo gruppo verrà ricostruito. La serie D è ancor più impegnativa rispetto al campionato d’Eccellenza. Quest’anno ci siamo allenati alla sera e tanti ragazzi giustamente studiano e lavorano. Io mi devo incontrare con la dirigenza in questi giorni e valuteremo assieme tutti questi aspetti. Per quel che riguarda il pubblico, sono tanto soddisfatto. Ci eravamo ripromessi di riportare ancor più gente allo stadio e ci siamo riusciti”.
Mauro Conte è stato tra i grandi protagonisti della storica salvezza con il Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare nella stagione 1989-90 ed in seguito è riuscito anche a raggiungere la serie B in maglia biancorossa. Era uno degli idoli della tifoseria berica e ci tiene ad esprimere la sua vicinanza alla sua ex squadra nella quale ha militato per quattro stagioni dal 1989 al 1994, in vista del play out di Cosenza:
“Ho la maglia del Lane tatuata addosso. Un periodo fantastico della mia vita e della mia carriera impreziosita dalla salvezza nello spareggio di Ferrara e la promozione in Serie B. Se ci penso mi vengono ancora i brividi. Erano gli anni del Menti a due piani ed era una polveriera quando giocavamo in casa. Tornando al play out, il Cosenza è un ‘avversario ostico…ricordo molto bene l’ambiente quando giocammo in Calabria. Erano altri anni, c’era meno tecnologia e soprattutto in meridione gli stadi erano più gremiti rispetto al nord. Leggo in giro da più parti di un eventuale timore reverenziale da parte dei giocatori di Baldini che si troveranno davanti il San Vito-Marulla esaurito. Io la vedo diversamente perché sotto questo punto di vista, la tifoseria vicentina è praticamente identica a quelle più calde del sud, quindi non credo che i giocatori possano risentire di un contesto ostico“.
Poi conclude: “In più poter disporre in queste situazioni di due risultati su tre, è un vantaggio molto importante. Mando un grosso w il lupo al Vicenza, mi auguro che tornino a casa dalla Calabria con la salvezza in tasca. La piazza merita come minimo la permanenza in Serie B”
Servizio a cura di Stene Ali