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Dirigente si abbassa i pantaloni e viene squalificato: la ricostruzione del Carpenedolo

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È accaduto in Eccellenza Lombarda, al termine del match Città di Albino-Carpenedolo

C’è del raro in quanto accaduto al termine del triplice fischio della sfida tra Città di Albino e Carpenedolo nel campionato di Eccellenza Lombarda.

Come riportato dal giudice sportivo, un dirigente degli ospiti è stato squalificato fino a febbraio del 2025. Il motivo? Nel comunicato si legge che il destinatario della squalifica si sarebbe abbassato i pantaloni, mostrando le terga agli avversari e facendo gesti con le mani.

Tuttavia, nelle ore successive al comunicato, è arrivata la risposta del Carpenedolo. La replica del club, non coincide, almeno nella totalità del racconto, con quanto scritto dal giudice sportivo.

Secondo il Carpenedolo infatti, il dirigente si sarebbe abbassato i pantaloni ma senza compiere alcun gesto con le mani. Tuttavia, la stessa società ha ammesso che è un’azione che va comunque condannata. I lombardi però hanno voluto specificare con la loro ricostruzione dei fatti quanto è avvenuto, in quanto non si ritrovano con ciò che è stato riportato nel comunicato del giudice sportivo.

Il comunicato del Carpenedolo: “Gesto da condannare, ma vogliamo dire la nostra”

Abbiamo ricevuto – si legge nel comunicato del Carpenedolo – in data odierna il comunicato federale che infligge una squalifica fino al 26/02/2025 verso un nostro dirigente perché, come si cita testualmente, “dopo il termine della gara si abbassava i pantaloni e mostrava le terga ai giocatori avversari facendo chiari gesti provocatori con le mani disattendendo quindi il proprio dovere di educatore”. Premettendo che ci dissocciamo da gesti diseducativi che possono essere lesivi all’immagine del Fc Carpenedolo, crediamo però sia corretto entrare nel dettaglio di quanto accaduto”.

Finita la gara, effettuando comunque un gesto fuori dalle righe che prontamente condanniamo, il nostro dirigente – si continua a leggere nella nota del club – abbassava i pantaloni senza mostrare nulla di quanto dichiarato a referto, bensì mostrando l’intimo sotto la tuta di rappresentanza senza altresì compiere chiari gesti provocatori con le mani. Non sicuramente un gesto di grande stile, che condanniamo perché non andava fatto a prescindere, ma ben diverso da quanto viene scritto agli atti. Tanto è vero che la maggior parte dei giocatori della squadra avversaria proseguivano verso gli spogliatoi e lo stesso dirigente veniva prontamente redarguito dal nostro restante staff presente in quel momento nel rettangolo di gioco”.