ll principe Emanuele Filiberto pronto a rilevare una società in difficoltà
Il principe Emanuele Filiberto dice la sua sul caso Savoia ed è pronto a rilevare la società insieme a un gruppo di imprenditori, capeggiato dall’ex presidente della società Nazario Matachione.
Il principe di Piemonte e Venezia in un comunicato stampa ha espresso il suo sdegno. Ha promosso, inoltre, un comitato per la creazione di un nuovo progetto imprenditoriale per rilanciare la società.
I fatti
Ha destato scalpore, infatti, la vicenda che ha coinvolto il Savoia, militante in Eccellenza Campana. La società di Torre Annunziata, infatti, è stata vittima di estorsione da parte di un’associazione a delinquere secondo quanto emerso da un’inchiesta della Procura di Napoli. Per questo, sono state arrestate quattro persone. Il club del presidente Pelliccione, inoltre, ha annunciato di voler vendere la società a titolo gratuito a partire dal 1 dicembre.
Il comunicato di Emanuele Filiberto di Savoia
Queste notizie hanno suscitato in Emanuele Filiberto un moto d’orgoglio, anche perché la squadra si chiama proprio come la sua casa reale, Savoia. “Ho appreso dai quotidiani – spiega il figlio di Vittorio Emanuele – della triste vicenda giudiziaria che ha coinvolto il Savoia a Torre Annunziata. Non si tratta solo di una mortificazione per la squadra. Ha militato anche nei massimi livelli calcistici ed ha la storia più antica dell’Italia centro-meridionale. Non è solo un insulto ai tanti tifosi che hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili, con passione e con amore il calcio a Torre Annunziata. Mi sia consentito di poter confessare che è una ferita che mi sta lacerando e sta toccando nel profondo anche la mia sensibilità”.
Il dispiacere nasce dall’origine storica del club. “Quel gruppo di eroici industriali – chiarisce Emanuele Filiberto – di molini e pastifici che intesero fondare nel 1908 la società biancoscudata, decisero anche di affidare alla squadra lo storico stemma della mia famiglia. Vedere associato quello stesso stemma all’infame marchio della camorra è motivo di grande inquietudine e sconforto. Sento, dunque, il dovere di dare un contributo per un riscatto morale. Risollevando la società e i suoi tifosi dalle nubi che si sono addensate sul calcio a Torre Annunziata”
Il nuovo progetto del Savoia targato Emanuele Filiberto
Il Principe, dunque, si rende disponibile per aiutare il Savoia. “Per questi motivi – ha dichiarato – mi sono fatto promotore di un comitato che tiri le fila di un nuovo progetto imprenditoriale capace di dare impulso ad una nuova avventura umana e calcistica, soprattutto di restituire dignità a quel simbolo e alla sua storia. Chiarisco che non si tratta di un comitato finanziatore, ma solo di personalità che avranno il compito di supportare questo progetto”.
Il comitato Savoia di Emanuele Filiberto
Emanuele Filiberto sarà affiancato dal dottor Nazario Matachione, già presidente del Savoia dal 2003 al 2005, dall’ingegner Roberto Passariello, dal dottor Marco Limoncelli e dall’avvocato Elio D’Aquino. “Li ringrazio – spiega – per aver accettato il mio invito a fare parte di questo comitato. Il dottor Matachione è ben noto per le sue capacità imprenditoriali. Lui è rimasto nel cuore dei tifosi per tutto quanto ha dato durante il periodo della sua gestione. Nonostante qualche sua iniziale titubanza e perplessità, alla fine si è deciso a starmi vicino per darmi un conforto esclusivamente tecnico, grazie all’esperienza maturata nel settore”.
“L’ingegner Passariello – prosegue Emanuele Filiberto – è esperto in certificazioni internazionali per la tutela dei consumatori ed è promotore della lotta al Doping e dello sport pulito. Il dottor Limoncelli è un noto esponente del mondo bancario e finanziario. Abbiamo, infine, coinvolto l’avv. Elio D’Aquino perché ci dia un contributo a creare un parterre di personalità istituzionali del territorio. Queste devono essere idonee a garantire che questo progetto nasca nella massima trasparenza e legalità e tenga lontano le ombre scure della camorra e della criminalità”.
“Il futuro che scegliamo – conclude il membro di Casa Savoia – lo dobbiamo costruire nel presente.o spero di poter dare un umile contributo perché il futuro del Savoia Calcio ritrovi luce, spensieratezza ed entusiasmo”.