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Alla scoperta della Fenix Trophy: cos’è e come funziona la “Champions League dei dilettanti”

Fonte foto: pagina Facebook "Fenix Trophy"

Otto squadre, due gironi da quattro squadre, andata e ritorno, finali a Rimini dove tutti i club, nessuno escluso, parteciperanno. Questa è la Fenix Trophy, un torneo approvato dalla UEFA e ideato da Alessandro Aleotti, presidente del Brera, con un solo obiettivo. “Making friends, not millioners”, cioè fare amicizia, contro il calcio dei milioni. Aleotti ha voluto creare una competizione di squadre che condividano solo una certa idea di calcio. Non il calcio a cui si pensa solitamente, dove la competitività e il risultato fanno da padroni, ma l’esatto contrario.

Il Brera ha poi trovato altre sette società che condividono lo stesso ideale: La Lodigiani (Roma), il HFC Falke (Hamburg, Germania), il CD Cuenca-Mestallistes 1925 (Valencia, Spagna), il Prague Raptors FC (Praga, Repubblica Ceca), lo United of Manchester (Manchester, Inghilterra), l’Afc DWS (Amsterdam, Olanda), e l‘AKS Zly (Varsavia, Polonia). Otto squadre con due cose comuni: il dilettantismo e il divertimento come ideale da condividere.

La formula della Fenix Trophy

Come già accennato, le squadre sono divise in due gironi da quattro squadre, dove si sfideranno andata e ritorno. No, in seguito non sarà come in Champions League, dove ne passano due e le altre vengono eliminate. A giugno (10-11-12 giugno), ci sarà a Rimini la Final 8 della Fenix Trophy dove parteciperanno tutte e otto le squadre. Le prime due di ogni girone si sfideranno nella finale per il primo e il secondo posto, le seconde per il terzo e quarto posto, le terze per il quinto e sesto posto e le ultime classificate per il settimo e ottavo. Questo proprio per l’obiettivo primario della competizione: non escludere nessuno e divertirsi.

L’obiettivo è quello di portare in maniera consecutiva e continuata la competizione nei prossimi anni e se possibile allargarla. Non sarà semplice, perché ovviamente richiede grande sforzo economico, impegno, dedizione e disponibilità dei giocatori, che comunque sono dilettanti e spesso hanno un altro lavoro. Dunque non sempre sono disposti a girare per l’Europa.

Il girone A di Fenix Trophy

  • HFC Falke (Amburgo)
  • AS Lodigiani Calcio 1972 (Roma)
  • CD Cuenca-Mestallistes 1925 (Valencia)
  • Prague Raptors FC (Praga)
Fenix Trophy
Fonte foto: pagina Facebook “Fenix Trophy”

Il girone A è composto da queste quattro squadre e sulla carta sembra quello più equilibrato. Il livello delle squadre è più o meno lo stesso e la Lodigiani, che inizialmente si pensava potesse dominare, invece sta faticando più del previsto. Al momento la squadra romana ha ottenuto sei punti in tre partite, avendo vinto a ottobre contro il Mestallistes in trasferta (1-2) e il Prague Raptors in casa (4-1). L’unica sconfitta è arrivata in casa contro il Mestallistes (1-2). La squadra italiana comanda il girone con 6 punti, ma alla pari degli spagnoli. Più staccati il Falke e il Prague Raptors a quota tre punti.

  • Lodigiani Calcio 6 punti
  • Cuenca-Mestallistes 6 punti
  • HFC Falke 3 punti
  • Prague Raptors FC 3 punti

Il girone B

  • Brera FC (Milano)
  • FC United of Manchester (Manchester)
  • Afc DWS (Amsterdam)
  • AKS Zly (Varsavia)
Fenix Trophy
Fonte foto: pagina Facebook “Fenix Trophy”

Il girone B è quello degli ideatori e fondatori della competizione, il Brera. La squadra milanese ha fin qui disputato tre partite, vincendone due e perdendone una. A differenza dell’altro girone, qui si gioca in tre squadre perché il DWS – club di Amsterdam – ha avuto molte problematiche nel corso dell’anno e ha rinunciato alla fase a gironi. Gli olandesi saranno però regolarmente presenti a Rimini per la Final 8, dove ovviamente giocheranno la finale per il settimo e ottavo posto. Il Brera ha fin qui vinto andata e ritorno contro l’AKS Zly (1-2 in Polonia e 1-0 a Milano), ma ha perso 1-3 in casa contro lo United of Manchester.

Ecco, proprio gli inglesi – militanti in Northern Premier League – sembrano la squadra più accreditata a vincere il torneo. La squadra di Manchester comanda il girone con 9 punti, frutto di tre vittorie su tre. Una contro il Brera, appunto, e due contro l’AKS Zly, alla quale tra andata e ritorno hanno rifilato ben 16 gol (1-6 e 10-0).

  • FC United of Manchester 9 punti
  • Brera FC 6 punti
  • AKS Zly 0 punti
  • Afc DWS 0 punti*
    *Parteciperà direttamente alla Final 8

La storia dello United of Manchester

La squadra che ha probabilmente la storia più interessante nel torneo è lo United of Manchester, nato da una costola del Manchester United. Il club fu fondato nel 2005 proprio dai tifosi dei Red Devils, che contrari alla nuova presidenza americana di Malcolm Glazer, costruirono uno stadio da 4.500 posti circa creando questo nuovo club. Giocano attualmente in Northern Premier League, la settima lega inglese che però per livello è paragonata alla “nostra” Eccellenza. A Milano, nel match contro il Brera, sono arrivati addirittura in 300 dall’Inghilterra a sostenere la squadra. Un tifoso tra i più anziani del gruppo ha chiesto ripetutamente “Where are your supporters?” (“Dove sono i vostri tifosi?”) alle poche persone accorse allo stadio a vedere il Brera, ma senza ricevere risposta, non avendo la società milanese un tifo organizzato. È palese che in Inghilterra ci sia una cultura del calcio dilettantistico totalmente differente.

Fenix Trophy
Fonte foto: pagina Facebook “Brera Calcio”

Nella sfida contro il Brera FC, gli inglesi hanno trionfato, mostrando grandi qualità tecniche, ma faticando. Il motivo? I continui falli fischiati dall’arbitro. Abituati “all’inglese”, erano frequenti le lamentele per l’arbitraggio perché non comprendevano le pause per falli come leggere spinte o trattenute. Tra lo stupore generale, il telecronista della squadra inglese (le partite vengono trasmesse in streaming), ripeteva spesso “Another foul for Brera” (“Un altro fallo in favore del Brera”). Alla fine hanno trionfato, ma non in campo. Quello importa poco in Fenix Trophy. Hanno trionfato dando luogo a un terzo tempo con il club milanese, raggiungendo il vero scopo della competizione: divertirsi e condividere.

A cura di Domenico Cannizzaro, contributo di Riccardo Lionetto