Gallipoli, finale violento contro l’Arboris Belli: un giocatore in ospedale

Un finale di regular season decisamente rovente quello tra Gallipoli ed Arboris Belli. Il match, valido per l’ultima giornata del campionato di Eccellenza e vinto 0-1 dai giallorossi, è terminato con un brutto episodio di violenza. Il comunicato ufficiale, dai toni molto duri, del Gallipoli Football 1909 spiega ciò che è accaduto al triplice fischio.

Arboris Belli-Gallipoli: “Giocatore portato in ospedale”. L’episodio

Come spiega la nota ufficiale diramata questa mattina dalla dirigenza del Gallipoli, “il giocatore di maggiore esperienza – non viene specificato il nome – dell’Arboris Belli ha infatti rifilato inaspettatamente
ed in maniera plateale un pugno in un punto vitale al nostro Francesco Carretta mentre le squadre scendevano la scalinata verso il tunnel degli spogliatoi. Un colpo violento che ha stordito il portiere al punto da farlo crollare a terra sui gradini sbattendo la testa
“. L’episodio è avvenuto al triplice fischio del match, dopo che già in campo era stata accennata una mini rissa tra le due squadre.

Il giocatore è stato prontamente trasferito all’Ospedale San Giacomo di Monopoli dove tutti gli accertamenti del caso hanno dato esito negativo. Per Carretta, giovane estremo difensore classe 2005, solo una prognosi precauzionale di tre giorni, come riportato nel comunicato ufficiale.

Sempre la nota ufficiale del Gallipoli spiega come le forze dell’ordine presenti sul posto dovrebbero aver identificato l’autore dell’aggressione. “Dal canto nostro – conclude il comunicato – ci auguriamo che la dirigenza dell’Arboris Belli, che ha riservato un più che degno trattamento a tutto il nostro staff, punisca
severamente il tesserato in questione per l’azione vigliacca compiuta, in totale contraddizione con l’esempio che un calciatore navigato nei campionati dilettantistici dovrebbe dare ai propri compagni
“.

Il comunicato del club

“In relazione ai fatti accaduti al termine dell’ultima gara di campionato del 16/04/23 – A.s.d. Arboris Belli 1979/Gallipoli
Football 1909 – anche in considerazione dei contenuti del comunicato della società salentina, il Direttivo dell’Arboris Belli
1979, fa rilevare che il tutto non si è svolto come è stato rappresentato.

Partendo dal presupposto che la scrivente Associazione condanna senza esitazione alcuna qualsiasi forma di violenza sia essa lieve o grave, provocata o gratuita, perpetrata prima, durante o dopo lo svolgimento di un evento sportivo, con il presente comunicato s’intende fornire la propria ricostruzione della vicenda, invitando altresì le varie testate giornalistiche sportive, come anche agli operatori del settore, ad approfondire il tutto prima di procedere con dichiarazioni e pubblicazioni di notizie basate meramente su testimonianze di parte.
Ciò a tutela dell’immagine della Associazione che si è sempre distinta per ospitalità e rispetto, sia delle regole federali che di qualsiasi avversario, come peraltro riscontrabile dalla prima posizione che l’Arboris Belli occupa nella competizione Coppa Disciplina.

Da tanto, è facile desumere la serietà ed i valori che contraddistinguono l’operato della nostra Associazione e del gruppo squadra gialloverde, come tra l’altro si evince dal comunicato della squadra ospite, nelle parole di ringraziamento in favore dell’Arboris Belli 1979 per l’ospitalità ricevuta.

Ad ogni buon conto, nell’esprimere un doveroso segno di gratitudine al personale di Primo Soccorso ed alle Autorità per il proprio operato, dato l’esito – gg. 3 di prognosi – degli accertamenti effettuati sul portiere salentino, non possiamo che sottolineare come la vicenda sia stata riportata in maniera distorta.

Nel rientrare negli spogliatoi, si attraversa un breve sottopassaggio prima di salire alcuni gradini, all’interno del quale i giocatori salentini non hanno risparmiato atteggiamenti di esultanza apparsi ai nostri quantomeno fuori luogo se non addirittura provocatori dato che non avevano nulla per cui competere.
Sono attimi in cui diventa difficile placare gli animi surriscaldati e in cui possono scaturire discussioni accese o colluttazioni.

Si fa anche presente che, data la piovosità che ha contraddistinto la giornata, il sottopassaggio era inevitabilmente scivoloso e pericoloso per gli atleti, peraltro muniti di scarpe con tacchetti in gomma.
L’assenza di lesioni, è peraltro comprovato dal referto medico-ospedaliero, come attestato dal comunicato giallorosso; invece, il dato certo, è la strumentalizzazione di fatti (non oggetto di accertamento o di diretta percezione) e il comportamento volto ad infierire sul risultato sfavorevole.
Addirittura, con certo stupore, si apprende l’intitolazione del tabellino riportato come ogni lunedì sul Quotidiano di Lecce “Alberobello, ko e pugni”; sul punto, la società gialloverde comunica di voler approfondire le fonti di tale articolo, che caratterizzano un’informazione giornalistica priva di pregio ed in totale contrasto ai parametri di veridicità e correttezza della notizia.

A riprova della non rispondenza a verità dei fatti così come riportati dall’editore, è possibile far notare che non vi è stato alcun provvedimento delle Autorità competenti presenti sul posto, che sono comunque già attive per una più veritiera ricostruzione della dinamica.

Francamente ci è apparso troppo semplice puntare il dito contro una comunità sportiva in lotta per la salvezza, così come sarebbe agevole per la dirigenza gialloverde, a fari spenti, far presente le condizioni indecenti in cui trovavasi lo spogliatoio salentino al termine della gara, con porte rotte, e pavimenti disseminati di bottiglie vuote, carte, rasoi usati e finanche scatole di medicinali che con tutta probabilità non dovrebbero trovare neppure spazio in ambito dilettantistico, purtroppo privo di controlli.

Da tanto, è possibile desumere quanto la compagine salentina tenesse all’esito favorevole della partita.

Il tutto, va a caratterizzare l’animo con cui gli ospiti hanno voluto interpretare la gara ed inevitabilmente il post partita.

Da ultimo, l’A.s.d. Arboris Belli 1979, anche al fine di esprimere un monito a tutto l’ambiente, dichiara di voler ottenere la meritata salvezza con tutte le proprie forze e con la massima sportività”.

Published by
Redazione