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Città di Gallipoli, novità sul caso Vella: arriva una sentenza peggiorativa

Gallipoli Vella

Lo scorso 20 febbraio durante il derby tra Gallipoli Footbal Club 1909, di cui all’epoca Paola Vella era presidente, e Città di Gallipoli, la donna era stata vittima di cori sessisti e misogini da parte dei tifosi rivali. In primo grado si era espresso il tribunale federale territoriale, infliggendo una pesante sentenza circa gli spiacevoli avvenimenti.

Il Città di Gallipoli avrebbe ricevuto la squalifica del campo per quattro giornate (da giocare in campo neutro e a porte chiuse) e una multa da 1.500 euro. Il caso si era presto diffuso all’interno del mondo del calcio, quando lo scorso ottobre erano stati emessi otto daspo per altrettanti ultras gallipolini.

Il Città di Gallipoli punito ulteriormente per il caso Vella

A Gallipoli il caso di Paola Vella non ha intenzione di terminare, con il Città di Gallipoli che, per contrastare la sentenza, si era subito appellata alla Corte Federale. La speranza era che si potesse raggiungere un accordo per diminuire le giornate di squalifica e le cifre dell’ammenda. Invece, in appello è arrivata una sentenza peggiorativa che ha decretato tutt’altro.

Gallipoli Vella

La I sezione dell’organo giudicante di secondo grado, infatti ha respinto il reclamo della squadra giallorossa. Questa ha ricevuto una condanna di squalifica del campo per 4 giornate e una multa da 1.500 euro. Anche in questa evenienza, squalifica che obbliga a disputare le partite nel campo neutro a porte chiuse. Nei prossimi giorni saranno pubblicate anche le motivazioni della decisione presa dalla Corte Federale.