Pronti, partenza…gol. Neanche il tempo di accomodarsi in tribuna e la Mazarese è già passata in vantaggio. Questo è ciò che è successo ieri nella sfida tra Mazarese e Nissa in Eccellenza Siciliana, dove il trentaquattrenne Gioacchino Giardina ha segnato uno dei gol più veloci della storia del calcio. Volete sapere di preciso quanti secondi sono passati dal fischio d’inizio? Appena 3 secondi e 81 centesimi. Un’emozione che per chi gioca a calcio raramente si prova, e lo sa bene Giardina che ai nostri microfoni ci racconta com’è andata per filo e per segno.
Uno dei gol più veloci della storia del calcio è stato segnato in Eccellenza siciliana. L’autore del gol è Gioacchino Giardina, conosciuto in Sicilia anche come “Gino“, che ci ha raccontato tutte le emozioni che ha provato dopo il gol che ha segnato. “Ho visto il portiere che era sul dischetto del rigore, era distratto e ci ho provato… mi è andata bene“, dice Giardina ad inizio intervista. Qualcuno inizialmente pensava che fosse tutto uno schema, invece…: “Nono, non era assolutamente preparata. E’ stata una cosa momentanea ed istintiva. L’emozione è stata tanta e già immaginavo che era qualcosa che poteva rimanere nella storia“.
Subito dopo il match il video è iniziato a spopolare sui canali social, andando virale: “Sul momento non ho pensato che il video potesse fare il giro dei social. Inizialmente ero concentrato sulla partita e ad andare ad esultare assieme i miei compagni. Poi a mente lucida ho iniziato ad elaborare che il video poteva veramente diventare molto virale“. Di gol Gino ne ha fatti: “Ma così eclatanti no, non mi era mai capitato. Se gol del genere mi fossero capitati più spesso, non sarei a giocare in Eccellenza (ride, ndr)“.
Oltre alla spettacolarità del gol, c’è anche un altro fattore che rende ancora più emozionante questa storia, ovvero aver battuto l’attaccante del Milan Rafael Leao, che poco tempo fa aveva segnato il gol più veloce della Serie A. “Tutti quanti me lo stanno sottolineando – afferma Giardina – chiaramente è un motivo d’orgoglio per me a trentaquattro anni che ormai sono al tramonto del calcio giocato…”. Ora, lasciando alle spalle il passato, si pensa al futuro e perché no, battere anche qualche altro record: “Intanto finché il corpo mi accompagna conto di giocare a calcio per qualche altro anno. Contemporaneamente sto facendo anche il corso per diventare allenatore nel calcio dei grandi, questo è il mio prossimo obiettivo“.
A cura di Diego Sarti