Una partita di Giovanissimi in Toscana è terminata con il punteggio di 31-0. È un dibattito sempre aperto e che spesso, soprattutto nel calcio giovanile, si ripresenta con una certa ciclicità. È giusto fermarsi in situazioni di netta superiorità, quando il risultato raggiunge punteggi al limite dell’incredibile, o i valori dello sport insegnano prima di tutto il rispetto e quindi bisogna continuare imperterriti a giocare?
A riportare in auge la questione, quanto successo nello scorso turno di un campionato Giovanissimi in Toscana. La partita tra Affrico e Virtus Firenze ha visto i primi vincere sugli avversi con un rotondissimo 31-0. Un risultato incredibile che si aggiunge a quello di poche settimane prima che aveva visto sempre gli stessi ragazzi della Virtus Firenze, anno 2009, perdere 19-0 contro la Floria Belmonte Grassina. Ecco così che si ritorna al solito dibattito. Stavolta però, per parlare dell’accaduto, è intervenuto, ai microfoni de “La Nazione”, l’allenatore della Virtus che ha voluto dire la sua.
La Virtus Firenze è una società dal passato importante in Toscana. Quest’anno per quanto riguarda la categoria Giovanissimi B ha voluto procedere con un chiaro e definito intento; prendere i ragazzi scartati da altre società inseguendo principalmente un fine sociale. Dare a tutti la possibilità di giocare e sentirsi parte di una squadra.
A ribadirlo Ciro Carotti, l’allenatore dei Giovanissimi sconfitti per 31-0: “Abbiamo voluto prendere i ragazzi scartati da altre società– ammette ai microfoni della Nazione. Il nostro obiettivo è togliere soprattutto i ragazzi dalle strade e farli giocare con spirito di amicizia e aggregazione. Francamente non capisco l’atteggiamento di alcuni avversari che potrebbero essere meno aggressivi nei nostri confronti vista la palese inferiorità che dimostriamo in campo“.
Come facilmente intuibile la situazione ha destato scalpore. I dibattiti, tra chi sostiene che sia meglio fermarsi e non umiliare troppo l’avversario e chi, invece, sostiene che l’etica dello sport imponga di continuare a giocare sono ovviamente riemersi. Su questa annosa questione, ha voluto dire la sua anche l’allenatore della Virtus Firenze: “Sì. In certe situazioni di netta superiorità sarebbe più giusto rallentare. Abbiamo preso un gol ogni due minuti, scherzosamente possiamo dire che è un record da guinness“.
In questi casi, secondo Carotti, fermarsi e mostrare rispetto sarebbe senza dubbio la cosa migliore da fare. Ma il messaggio deve venire inevitabilmente dai loro allenatori. “Non è colpa dei ragazzi insensibili– aggiunge. Dovrebbero essere gli allenatori a far capire ai giovani che anche se vincere è la cosa fondamentale nello sport, ci vuole sempre un certo rispetto per gli avversari“.
Nonostante le pesanti sconfitte, stando anche alle parole del loro allenatore, nel gruppo non sembra essere calata la gioia di stare insieme e giocare a calcio. Felicità che si può ritrovare anche nelle piccole cose, come un rigore parato o la volontà di segnare finalmente quel primo gol in campionato. “Il nostro orgoglio è andare in campo sempre a testa alta facendo il meglio possibile. Piccole gioie, ma significative. Come il rigore parato dal nostro portiere nella partita che abbiamo perso per 31-0. Il nostro sogno è ancora quello di segnare la prima rete”.