Clivense, Giovanni Sartori acquista alcune quote del club
Una vita al Chievo Verona, adesso un ritorno a casa per Giovanni Sartori. L’ex dirigente dell’Atalanta infatti, ha rilevato una quota simbolica della Clivense, il club fondato da Sergio Pellissier. E’ stato lo stesso attaccante, attraverso i nostri microfoni, a comunicare che Sartori ha partecipato al crowfunding come altre 700 persone. Chiunque partecipi a questo movimento entra in minima parte in società.
Una scelta romantica per il dirigente, che ha vissuto da protagonista gli anni migliori nella storia del Chievo Verona, club che oggi non esiste più. Proprio la Clivense, al momento in Eccellenza, è nata nel ricordo dei gialloblù e, con l’aiuto esterno di Giovanni Sartori, mette in chiaro le proprie ambizioni.
Clivense, chi è Giovanni Sartori?
Giovanni Sartori è una delle figure più longeve del calcio italiano. Cresciuto nelle giovanili del Milan, ha poi proseguito la carriera da calciatore indossando le maglie di Venezia, Udinese e Bolzano in Serie C, per poi esordire con i rossoneri nel 1978-79.
Dal 1979 al 1981 gioca nella Sampdoria in Serie B, per poi proseguire il percorso con Cavese, Arezzo e Ternana. Nel 1984 viene acquistato dal Chievo Verona, squadra dove riesce ad incidere con i suoi gol: al primo campionato in maglia gialloblù segna 11 reti, mentre nella stagione di nel 1985-1986 dà, con 17 marcature, un contributo per l’approdo in Serie C2.
Il campionato Serie C2 1986-87 è il primo del Chievo nei professionisti: Sartori gioca 28 partite, segna 5 gol, gli ultimi della sua carriera. Nel campionato di Serie C2 1987-1988 scende in campo 19 volte senza segnare. L’annata successiva partecipa alla promozione in Serie C1 dei clivensi nelle vesti di giocatore (9 presenze, nessun gol) e vice dell’allenatore Gianni Bui.
Il percorso da dirigente e la favola Chievo Verona
Luca Campedelli, nel 1992, promuove Giovanni Sartori come direttore sportivo del Chievo. Nel corso degli anni, Sartori si impone come uno dei migliori dirigenti sportivi italiani, riuscend ad acquistare giocatori fondamentali per la squadra, pur non avendo a disposizione un budget faraonico; ha puntato su giocatori dati per finiti o in declino (Corini, Corradi, Perrotta, Marchegiani, Bierhoff) o giovani sconosciuti come Amauri, Barzagli e Legrottaglie.
Insieme a Campedelli e alla figura di Gigi Delneri, nei primi anni duemila è tra gli artefici di quel famoso Chievo dei miracoli, noto con la promozione in Serie A, numerosi campionati giocati alla grande con ottimi risultati, la disputa dei preliminari di Champions League e due partecipazioni in Coppa UEFA.
Dopo lo straordinario percorso con il Chievo, Sartori fa benissimo anche all’Atalanta nel ruolo di responsabile dell’area tecnica. Contribuirà a due qualificazioni all’Europa League e a tre qualificazioni alla Champions raggiungendo i quarti di finale nel 2019-2020 oltre a due finali di Coppa Italia perse.