Ha dell’incredibile quanto accaduto nel girone C del campionato Juniores Regionali B in Lombardia tra Aurora San Francesco e Lissone. La partita è infatti stata sospesa quando un giocatore ospite, seduto in panchina, ha evitato per miracolo un tentativo di accoltellamento. Successivamente un giocatore di casa ha colpito con calci e pugni un giocatore avversario, prima di afferrare per il collo un secondo giocatore del Lissone. Immediata e dura la sanzione da parte del Giudice Sportivo.
“La gara è stata sospesa al decimo minuto del secondo tempo per un gravissimo atto compiuto da un sostenitore della società Aurora San Francesco nei confronti di un calciatore componente la panchina della società avversaria. […] Inoltre nel lasciare Il terreno di gioco (dopo aver sospeso la partita, ndr), l’arbitro notava il calciatore della società aurora San Francesco, Bonifacio Alessandro Il quale prima aggrediva verbalmente e poi fisicamente con calci e pugni un avversario e subito dopo prendeva per il collo un altro avversario buttandolo a terra”.
Nel comunicato, oltre alla piena condivisione sulle decisioni arbitrali, il Giudice Sportivo ha ufficializzato le sanzioni secondo quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva:
Quello avvenuto in Lombardia non è il primo caso legato a scontri su un campo di calcio giovanile. In Umbria lo scorso marzo, per sedare un parapiglia sul terreno di gioco, è stato necessario addirittura l’intervento delle Forze dell’Ordine. Appena un mese e mezzo prima, in provincia di Brescia nel campionato U19, il direttore di gara era stato chiuso volontariamente negli spogliatoi dalla squadra ospitante.
Carabinieri che sono dovuti intervenire lo scorso novembre nel brindisino, quando durante il derby di Ceglie della categoria Juniores due giocatori si erano violentemente confrontati in campo.
A cura di Edoardo Discacciati