Sette anni di Milan, Montella che lo porta in prima squadra e poi qualcosa si è rotto. Cosimo La Ferrara, ala classe 1998, riparte dal Neapolis per rilanciarsi e per provare a risalire un gradino alla volta le categorie. Un po’ come Messias, anche se lui il professionismo l’ha già assaporato, ma con poca fortuna.
Cresciuto in un’eccellenza del calcio napoletano come la Scuola calcio Mariano Keller (qui è cresciuto anche Rolando Mandragora), Cosimo passa al Milan quando ha appena 12 anni e fa vedere da subito di essere un giocatore di talento. Negli anni gioca con ragazzi che poi si scopriranno giocatori di Serie A (e alcuni campione d’Europa con la Nazionale). In rossonero La Ferrara infatti fa reparto in attacco con Cutrone e tra i compagni ci sono Locatelli, Donnarumma, Gabbia e Calabria. Tutta gente che la Serie A e il Milan l’hanno vissuti a pieno.
Un primo assaggio ce l’aveva avuto anche La Ferrara. Dopo aver assaporato per alcune partite il campionato Primavera da sotto leva (giocava con i ’97), nell’estate del 2016 Montella lo porta in prima squadra per il ritiro estivo. Una vetrina importante per un giovane e lui ha provato a coglierla. Nell’amichevole contro il Bournemouth viene inserito nell’intervallo al posto di Luiz Adriano.
Quelli sono gli unici 45 minuti giocati con la prima squadra. Uno scampolo di partita in cui ha fatto bene, giocando con personalità e facendo intravedere le sue qualità. Caratteristiche che aveva sempre messo in mostra a livello giovanile.
Dopo però è arrivato l’addio al Milan. Nell’estate del 2017, dopo una stagione complicata, Cosimo decide di lasciare i rossoneri e provare a trovare spazio altrove. In rossonero non sentiva la giusta fiducia e da lì però inizia un lungo calvario. Prima poca D con il Varese, poi il salto in C al Rieti dove non trova spazio.
La Ferrara nel giro di poco è passato dagli agi rossoneri a una vita totalmente diversa. Un cambiamento che patisce, perché le attenzioni che ci sono nelle società come il Milan non si trovano ovunque. E così pian piano inizia una fase sfortunata della sua carriera. Fino a poco fa.
Nel 2019 passa sotto la procura di Vincenzo Ruggiero che lo porta al Giugliano prima e al Pomigliano poi. Nella prima esperienza trova anche un gol in Serie D, il primo dopo tanto tempo. Una sorta di liberazione per chi come lui era abituato a farne tanti. Poi la seconda parentesi si è rivelata ancora una volta sfortunata.
Al Pomigliano si infortunia quasi subito e il recupero non va per il verso giusto. Così Cosimo decide di ripartire dal Neapolis, dove è sbarcato in questi giorni. Il 2 gennaio verrà anche presentato dalla società e poi sarà subito in campo per la prima amichevole con la nuova maglia.
La scelta non è stata casuale. Il Neapolis è una società con una lunga storia. Partita dagli amatori ha pian piano scalato le classifiche fino alla Serie C e ora si trova in Eccellenza. Qui si respira ancora l’aria del calcio amatoriale, dove conta solo lo sport. Gran parte del merito va al presidente Armando La Peccerella e il dirigente e addetto stampa Umberto Chiarello. E così per rilanciarsi La Ferrara ha deciso di andare dove potesse dedicarsi solamente al pallone, una cosa che gli è sempre venuta bene e ora deve ritrovare il giusto feeling.
D’altronde il calcio non è questione solo di talento, ma anche di testa. Cosimo ora ce l’ha ben fissa sui suoi obiettivi. Quali? Provare a fare come Messias. Dai dilettanti al professionismo. Per lui sarebbe un ritorno, un dolcissimo ritorno.