La carriera di Igor Zaniolo, papà del centrocampista della Roma Nicolò
Non si diventa campioni per caso, bisogna nascere con il calcio nel sangue. L’attuale asso tricolore della Roma, Nicolò Zaniolo, seppur con due ruoli diversi, prende le sembianze del padre Igor Zaniolo, bomber in D nella fine degli anni 90.
Igor Zaniolo nasce calcisticamente nel settore giovanile della Sampdoria. Una volta formatosi, approda nel 1992 in Serie C1 all’Alessandria, con la quale scende in campo 25 volte per un totale di due realizzazioni. Seguirà un’importante stagione in Serie D, negli anni 94-95, con il Valle d’Aosta, ma proprio in una gara di campionato succede dell’incredibile.
Zaniolo, un’amara squalifica gli evita il passaggio all’Inter
“In una partita sentita, contro il Pisa, ci giocavamo il campionato. Sono stato espulso (squalifica di 6 mesi) e mentre uscivo dal campo, ho colpito con una testata Davide Lucarelli, difensore del Pisa-racconta Igor Zaniolo ai microfoni di Gianluca di Marzio-. Scoppiò una rissa incredibile, sia in campo che fuori. La partità finì alle 5 del pomeriggio, ma io rimasi bloccato dentro lo stadio fino a mezzanotte con i tifosi avversari che non volevano farmi uscire. Mi travestirono da carabiniere e mi caricarono su una macchina delle forze dell’ordine per farmi andare via. Da lì in poi è stato un inferno, soprattutto perché il mio allenatore ad Aosta era Ferruccio Mazzola. Suo fratello Sandro, all’epoca direttore sportivo dell’Inter, mi aveva già detto che a fine stagione mi avrebbe portato in nerazzurro e mi sarei giocato le mie carte in ritiro con loro. Ovviamente dopo quell’episodio saltò tutto“.
Spezia, il trampolino di lancio per Zaniolo
Le quattro successive stagioni sono il suo trampolino di lancio verso le serie maggiori: più di 100 presenze con lo Spezia, una promozione dalla C2 alla C1 e 34 reti all’attivo. Da quest’esperienza, dal 2001 al 2005, il padre di Nicolò Zaniolo approda e alloggia in Serie B. Parte dal Cosenza, in quella che poi si è rivelata essere la sua migliore stagione, chiudendo la stessa con 27 presenze e 13 reti. Poi però, nelle tre successive stagioni, con Ternana, ACR Messina e Salernitana, sempre in B, non è riuscito a ripetersi, scendendo in campo 96 volte, ma timbrando la rete solo 13 volte.
La fase discendente della sua carriera
Nel 2005 approda al Genoa in Serie C1, in una stagione particolare in cui scenderà in campo quasi sempre da subentrato, realizzando solo una rete. Nei due anni successivi fanno da sfondo alla sua carriera le due esperienze in C2, rispettivamente con Cisco Roma e Carrarese: ritrova il ritmo partita con 49 presenze, ma le reti sono appena 10. Nel 2009 approda in Serie D alla Lavagnese: un biennio condito da numerose presenze e diversi goal (43 e 15). Chiude la sua carriera calcistica in Eccellenza con la Massese nel 2012.
Igor e il sogno di suo figlio campione
La carriera di Nicolò Zaniolo inizia dalla Virtus Entella, ma nel giro di qualche stagione arriva all’Inter, squadra tanto ambita da Igor. Tanto onore e orgoglio per il padre, che nella sua carriera ha sfiorato diverse volte la Serie A. Igor Zaniolo incarna la figura del padre protettivo nei confronti di Nicolò, anche e sopratutto a livello calcistico. In molte situazioni, infatti, il “vecchio” bomber ha proceduto con la querela nei confronti di diversi tifosi che nel match tra Spezia e Roma hanno destabilizzato il figlio a causa di svariati insulti. A testimonianza dell’ottimo rapporto tra padre e figlio, Nicolò tempo fa aveva pubblicato una storia su Instagram insieme ad Igor scrivendo: “Non smetterò mai di guardarti così. Tanti auguri a te, sai già”.
Articolo a cura di: FILIPPO FERRANTE