L’Aquila, Sergio Lo Re: “Undici animali a farci la guerra in una partita già decisa”

Nella giornata di ieri è andata di scena il ritorno della semifinale playoff di Eccellenza tra L’Aquila e Taloro Gavoi. I risultati delle due sfide (andata 3-1 per gli abruzzesi e ritorno 2-2) incoronano gli abruzzesi che difatti, andranno a giocarsi la finale contro il Chisola. l vincitore accederà di diritto in Serie D. La gara di ritorno contro i sardi però, vede quattro espulsi (due per parte) e altrettanto nervosismo in campo. DI seguito le parole di Sergio Lo Re, allenatore dei padroni di casa.

“Non è facile stare a commentare dei comportamenti che avevo messo in preventivo da tempo” – dichiara Sergio Lo Re – “Dicono che sono antipatico ma io sono realista. Adesso si canta per averci rovinato la finale ma si sbagliano, intanto loro prendono l’aereo e tornano a casa. Quando è successo il tutto eravamo sul complessivo di 5-2 per noi. Che motivo avevamo di fare casino? Loro hanno fatto una caccia all’uomo per tutta la partita. Manucci all’andata è stato morso al collo da uno di questi animali”.

Prosegue: “Io ho rabbia perché ha perso il calcio. Eravamo sul 5-1 poi un animale seduto in panchina ha aizzato tutta la squadra a fare un caccia all’uomo senza che chiaramente nessuno vedesse nulla”.

Sergio Lo Re, commento sull’aspetto tattico e sulle espulsioni

Una gara che si mette sui binari giusti per i suoi ragazzi che si portano avanti di due reti: “Dopo un minuto e mezzo eravamo 4-1 per noi nel complessivo. Non era facile avere concentrazione ma poi, sui valori in campo credo non ci siano stati dubbi. Il doppio confronto ha paralto chiaro. Sul 2-0 abbiamo sbagliato diversi gol e sotto questo aspetto c’è tanto rammarico perché avrei voluto che la partita finisse 10-0. Io avevo avuto modo di vedere e di subire insulti dalla panchina già nella sfida in Sardegna. Mi dispiace che ci fossero tanti bambini a vedere la finale”.

Sulle espulsioni di Scognamiglio e Ponzi: “Non ho visto, c’era un parapiglia e non l’ho visto. Scognamiglio a fine primo tempo è uscito con la maglia strappala. Se l’è strappata da solo”?

I due giocatori non saranno presenti in finale. Assenze che però non preoccupano Sergio Lo Re: “Non mi preoccupo perché abbiamo dimostrato anche in campionato di saper sopperire a quelle che sono le mancanze, Scognamiglio e Ponzi erano mancati anche nelle altre partite. Ecco la cosa che mi disturba è il significato della partita di oggi. Più di duemila persone a cosa hanno assistito? Undici animali a fare guerra in una partita già scritta all’andata. Non è stata una partita, è stata una guerra, una caccia all’uomo. Che tattica ha avuto la squadra avversaria? Sottolineo che c’erano 1000 bambini a vedere la partita.

L’allenatore poi, torna a rimarcare gli episodi violenti: “Prima di dire di essere caduti nelle provocazioni, io vorrei rivedere il tutto, certo che però, i ragazzi hanno dignità. Se vengono presi a schiaffi per tutta la partita, sfido chiunque a non reagire. Dispiace per la mia agitazione, ma oggi ha perso il calcio, una cosa indecente”.

L’Aquila di Sergio Lo Re e la finale playoff con il Chisola

Superata la semifinale, ora ci sarà la doppia finale con il Chisola: “Dobbiamo riordinare al più presto quelli che sono gli stati d’animo perché ripeto, fa male aver visto questo scempio però ecco, abbiamo passato il turno, la semifinale nazionale. Io sono arrivato a gennaio e ditemi voi, chi credeva di arrivare a una finale playoff, nessuno. Noi veniamo qui ad allenarci tutti i giorni, facciamo anche doppie sedute per provare a fare calcio ma poi quando quello che amiamo si trasforma in una rissa di questa genere, ogni commento sulla partita divento superfluo”.

Un commento sui fuoriquota e sulla cornice di pubblico: “Basile e Di Francesco sono fuoriquota, ci siamo adattati per tutto il campionato a tutte quelle che sono difficoltà. Non ho paura di andare a giocare una partita se manca qualcuno. Dobbiamo ritrovare la serenità. Domani penseremo a quella che è la finale che andremo ad affrontare”.

Un commento sul pubblico

“Voglio fare un ringraziamento al pubblico” – dichiara Lo Re – “E’ difficile trovare stadi gremiti come questo, è stato davvero il dodicesimo uomo. La nostra squadra è costituita anche dal pubblico. Son stato orgoglioso della nostra squadra e del nostro pubblico. Le altre piazze possono solo imparare da noi. Un tifo bellissimo e corretto, fatto solo di incoraggiamenti nei confronti della nostra squadra” – continua – “Il merito? Non è mio. Sono stato chiamato in causa per far si che la squadra che ci identifica potesse arrivare all’obiettivo agognato”.

“A me interessa solo che il nostro obiettivo si materializzi. Voglio fare un grande plauso ai nostri giocatori perché quest’anno non è stato facile. Io sono qui da gennaio ma molti giocatori sono qui da luglio. Hanno tenuto duro e sono stati in grado di seguire il loro istinto, cioè quello di dare il massimo per la piazza”.

“Giocheremo la finale a testa alta”

“Io credo che siamo arrivati in finale alla grande. La dimostrano poi quelle che sono le due sfide. La prestazione chiaramente non può essere sempre perfetta, ci sono delle situazioni extra calcistiche che possono condizionare quella che è una prestazione o la gestione di un risultato, cosa che noi stiamo facendo in modo tranquillo. Però ripeto, i protagonisti sono i giocatori, la società e il pubblico”.

“Questo è il messaggio che deve passare nel modo più assoluto. Ora non tiriamo delle somme perché ci sono due partite che per noi valgono la Serie D. Questo non è un punto di arrivo ma è un punto di partenza. Stiamo ancora lottando, rimetteremo insieme i pezzi e vi posso assicurare che ci andremo a giocare la finale a testa alta e come si deve”.

A cura di Davide Balestra

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