Maceratese, i tifosi invitano i giocatori a togliersi la maglia

Dopo il fallimento nel 2017, con l’esclusione dal campionato di Serie C, la Maceratese, dopo un anno di inattività è ripartita dal campionato di Promozione. I risultati in casa Rata tardano ad arrivare: visto anche la pausa obbligatoria causa pandemia, la formazione marchigiana ancora oggi gioca nel secondo campionato regionale.

DALLA MANCATA FUSIONE ALLA CRISI DI RISULTATI

Nell’estate del 2021, il ritorno tra i professionisti sembrava ad un passo attraverso la porta di servizio. La fusione con il Matelica, che nella stagione 2020/2021 ha disputato le gare interne all’“Helvia Recina” sembrava cosa fatta. Era tutto apparecchiato per il nuovo progetto calcistico “Macerata-Matelica”, con il successivo cambio di denominazione negli anni successivi in SS Maceratese 1922. Quando il matrimonio sembrava ad un passo dalla concretizzazione, il presidente del Matelica Canil ha deciso di spostare il titolo sportivo, con l’avvallo della FIGC, ad Ancona.

Dopo un lungo tiro e molla, la Maceratese si è ritrovata al punto di partenza a dover disputare un altro campionato di Promozione, con il chiaro obiettivo di ben figurare e provare il salto e il ritorno in Eccellenza. Sin dall’inizio, i marchigiani non hanno mai trovato la giusta continuità. Nello stesso girone, è stata inserita anche la Cittanovese, partita molto sentita da ambo le parti. La gara del girone di andata, giocata difronte a 1.500 spettatori, è l’emblema della stagione della Maceratese che in vantaggio due volte si è fatta raggiungere dalla squadra locale.

Foto: SS Maceratese

LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI

Distaccato di ben nove punti dalla capolista Chiesanuova, mercoledì, la Maceratese, affrontava tra le mura amiche il Monturano Campiglione in un delicata sfida di alta classifica. Una gara che gli ospiti hanno messo subito in discesa con la rete decisiva arrivata al 4′ con Petruzzelli. Una partita incolore della Maceratese che non ha mai impensierito il Monturano. La Rata, deve dire addio alle velleità di vittoria del girone e ora dovrà difendere un piazzamento play-off. Al termine della partita è arrivata la contestazione dei tifosi che hanno chiesto ai giocatori di togliersi la maglia.

Un punto di non ritorno per la squadra di Trillini che rappresenta un capoluogo di provincia che dal 2017 sembra aver smarrito la bussola calcistica.

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Redazione