Attimi di grande paura durante il raduno della Rappresentativa Regionale U-19 di Piemonte e Valle d’Aosta: nel corso di una partitella al “Beppe Viola” Adrien Sandjo, giocatore 18enne del Cit Turin LDE, si è accasciato improvvisamente a terra a causa di un malore ed è ora ricoverato all’ospedale “Le Molinette” di Torino. L’episodio è molto simile a quello occorso a Christian Eriksen lo scorso giugno durante il match degli Europei tra Danimarca e Finlandia.
È intervenuto il Presidente del Cit Turin LDE, Angelo Frau, che ha ricostruito il tragico evento:
“Qualche giorno fa abbiamo comunicato a Adrien della convocazione in Rappresentativa ed era davvero al settimo cielo: era la felicità in persona. Purtroppo ieri, nel corso di una partitella, rincorrendo il pallone all’improvviso si è accasciato, a causa di un malore, ed è caduto per terra. C’è un arresto cardiaco ed è ancora attaccato alle macchine nella speranza che il cuore riparta“.
Angelo Frau, non si sbilancia sulla situazione del giovane atleta:
“Non vedo ottimismo da parte dei medici: siamo riusciti a contattare la famiglia, c’è prudenza da parte di tutti e nessuno vuole sbilanciarsi. Nella serata di ieri sembrava rispondesse meglio, ma purtroppo oggi il cuore non riparte, come dovrebbe accadere in queste situazioni. Non ci vogliono illudere: ci danno 24 ore e proveranno a fare il possibile, altrimenti i medici saranno costretti a staccare la macchina. Il ragazzo è in coma farmacologico e nessuno può pronunciarsi in maniera particolare: spero davvero che il cuore riparta. È un ragazzo giovane, lo potremmo definire un ragazzo nato atleta. La prognosi non è sciolta, la situazione non è facile e ci possono essere anche diverse complicazioni, ma siamo tutti speranzosi”.
Anche in virtù della giovanissima età di Adrien, i medici continuano a riservargli tutte le attenzioni del caso per salvarlo:
“È davvero notevole l’attenzione che gli stanno riservando: sono tutti molto disponibili. Oggi hanno fatto entrare il mister in sala rianimazione. È troppo giovane per non fare il possibile“.
A cura di Fabrizio Pinna