Questo è il soprannome che lo accompagnato in tutta la sua carriera, Giotto. Forse per le pennellate dei suoi tiri, o forse per la sua eleganza in campo. Guido Marilungo per anni è stato sinonimo di goal, di esperienza, e di passione. Pensate che addirittura nel 2010 la famosa rivista spagnola Don Balón lo inserì tra i 100 più forti calciatori al mondo nati dal 1989 in poi. Attaccante rapido e scaltro, Marilungo sembrava destinato ad una brillante carriera, ma gli infortuni hanno purtroppo ridimensionato il suo percorso nel calcio.
Sono ben 142 le presenze in serie B di Guido Marilungo, contornate da 33 goal e 20 assist. Giotto infatti non è mai stato un vero bomber, ma si può definire più tecnicamente una seconda punta, il classico rifinitore offensivo. In quel ruolo Guido calzava a pennello in ogni tattica, in quanto vuoi o non vuoi riusciva a metterla dentro quando il momento più lo chiedeva.
Facendo un passo indietro, Guido nasce a Montegranaro, in provincia di Fermo, il 9 agosto 1989. Marilungo si impone all’attenzione mediatica da giovanissimo con la Sampdoria. Approda in blucerchiato nel 2004, all’età di 15 anni, dopo essersi formato calcisticamente nel Settore giovanile proprio del Montegranaro, la squadra del suo paese.
Il suo percorso giovanile è fuori dal normale: nella stagione 2007/08, con la Primavera del club genovese, guidata da Fulvio Pea, vince lo Scudetto, battendo 3-2 in finale l’Inter di Balotelli, e la Coppa Italia, grazie ad un successo ai rigori ancora contro i nerazzurri, nonostante un penalty fallito nei tempi regolamentari proprio da Marilungo.
In quella squadra troviamo, tra gli altri, il centrocampista Andrea Poli, il portiere Vincenzo Fiorillo, l’esterno destro Mattia Mustacchio, il difensore svizzero Jonathan Rossini e il trequartista ucraino, naturalizzato ungherese, Vladimir Koman. Tutti questi giovani sembrano destinati a una carriera brillante nel calcio professionistico.
Nel 2008, si assicurano anche la Supercoppa italiana Primavera con una vittoria ai rigori per 7-5 contro l’Atalanta. Nel 2009, la squadra blucerchiata arriva vicinissima alla vittoria del Torneo di Viareggio: in finale, però, devono arrendersi per 4-1 contro la Juventus. Tuttavia, per Marilungo, c’è comunque la gioia di essere stato nominato ‘Golden Boy’, il miglior giocatore del torneo, a suggello del suo percorso giovanile.
Attaccante piccolino e muscolare (un metro e 76 centimetri per 69 chilogrammi di peso forma), ancor prima della consacrazione giovanile nel torneo Viareggio, Marilungo ha la soddisfazione dell’esordio in Serie A
A concedergliela è il tecnico blucerchiato Walter Mazzarri, che il 18 gennaio 2009 lo inserisce all’81’della sfida di campionato Sampdoria-Palermo, vinta 0-2 dai siciliani, al posto di Paolo Sammarco.
Il 18 febbraio, Marilungo fa il suo debutto sul palcoscenico europeo con la sua prima partita in Coppa UEFA contro il Metalist, squadra ucraina. Il giovane attaccante scende in campo sia nella partita d’andata che in quella di ritorno, entrambe perse dalla squadra blucerchiata, che viene quindi eliminata dal torneo.
Poi, appunto, il Viareggio, con il titolo di ‘Golden Boy’, che precede i suoi primi goal in Serie A. È il 26 aprile 2009 e il tecnico di San Vincenzo schiera Guido in coppia con Cassano contro il Cagliari di Allegri. Marilungo, scatenato, firma il primo e secondo goal blucerchiato, prima della reazione rossoblù e del pari finale di Cassano, che fissano il punteggio sul 3-3 finale.
Cassano fornisce l’assist per il primo gol, un colpo di testa all’altezza del secondo palo anticipando Agostini, poi il diciannovenne talentuoso ripete la sua performance segnando di testa ancora una volta, questa volta su cross di Padalino. Il 9 maggio, il giovane attaccante segna anche nel convincente 5-0 contro la Reggina, giocato in casa.
Marilungo chiude la stagione 2008/09 con 9 presenze e 3 reti con la Prima squadra, che termina il campionato al 13° posto. Dopo aver firmato un quinquennale con la Sampdoria, nell’estate 2009 Marilungo è tuttavia ceduto in prestito al Lecce, in Serie B.
Chiuso da Pazzini e Pozzi, che si alterneranno accanto a Cassano, nella stagione 2009/10 approda dunque in Salento per giocare con regolarità sotto la guida di Gigi De Canio. Marilungo anche in giallorosso conferma le sue enormi qualità e dà un grande contributo alla vittoria del campionato di Serie B. Segna 13 goal in 35 presenze, secondo miglior marcatore della squadra dopo Daniele Corvia.
Nel 2010 torna alla Sampdoria e dopo la rottura fra Antonio Cassano e la società genovese si gioca per i primi 6 mesi la maglia da titolare con Nicola Pozzi. Colleziona 15 presenze senza reti, poi a gennaio la svolta: il 12 si trasferisce all’Atalanta a titolo definitivo per 4,7 milioni di euro e firma un accordo fino al 2015.
Il passaggio alla Dea dovrebbe coincidere con la consacrazione definitiva e i nerazzurri ripongono in lui grandi aspettative. Tre giorni dopo l’approdo a Bergamo è già in campo nell’1-1 contro il Vicenza. Stefano Colantuono, l’allenatore dei nerazzurri, lo utilizza da seconda punta in coppia con Tiribocchi.
Marilungo chiude i primi 6 mesi in maglia nerazzurra con 16 presenze e 2 goal, segnati contro il Pescara (1-0) e il Cittadella (2-2) e dà il suo contributo alla vittoria del campionato di Serie B, il secondo consecutivo conquistato dall’attaccante.
Il 18 marzo 2012, allo Stadio Meazza, nella sfida contro l’Inter, si rompe per la prima volta il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Lascia il campo in barella sostituito al 54′ da Manolo Gabbiadini. Per la punta ventiduenne è un’autentica mazzata.
Guido subisce un intervento chirurgico e, dopo un lungo periodo di riabilitazione e circa sette mesi di inattività, fa il suo ritorno nella stagione successiva il 7 ottobre 2010, durante la partita in trasferta contro la Roma (0-2), entrando in campo al 65º minuto al posto di De Luca. Sembrava essere un nuovo inizio, ma dopo due presenze senza gol, il 28 novembre, durante una partita di Coppa Italia contro il Cesena, il suo ginocchio destro cede nuovamente. Marilungo subisce un’altra rottura del legamento crociato anteriore.
La stagione 2012/13 è per lui praticamente conclusa così. Segue un nuovo intervento e un altro lungo periodo di recupero. I due gravi infortuni al ginocchio destro lo tengono fuori dal campo in tutto per 433 giorni, ma, quel che è peggio, finiscono per ridimensionare la sua carriera. Da lì inizia un girovagare che lo porterà a Cesena, Lanciano, Empoli, Ternana. Per Guido purtroppo, l’ambizione di spendere una carriera al massimo livello, gli era appena passata davanti agli occhi, nella cabina business di quel famoso treno che passa una volta sola.
Nella prima parte del 2021/22 indossa la maglia del Pescara (11 presenze), poi nell’inverno 2022 va, sempre in prestito, alla Pro Sesto (16 presenze). Più bassi che alti in un lungo girovagare su e giù per la penisola, fino al ritorno a casa alla Recanatese, la neopromossa squadra marchigiana con cui affronta a 33 anni il campionato di Serie C 2022/23.
Poi Barletta, e finalmente di nuovo Montegranaro, come a voler chiudere un cerchio iniziato di belle speranze anni fa. Ora il bomber gioca con la sua gara del suo paese, in Eccellenza Marchigiana, e chissà, magari dando qualche calcio al pallone in quelle che chiamano le categorie “vere”, un po’ di rimpianti li lascerà andare segnando altri gol, quello che Marilungo ha sempre saputo fare meglio di altri.