A bordocampo c’era Allegri, fresco vincitore della Panchina d’Oro per la sua prima stagione da allenatore in Serie A; ai suoi ordini, in campo, bandiere rossoblù come Conti e Agostini, pronti a sfidare giocatori del calibro di Cassano e Pazzini. Accanto a Max, nella panchina degli ospiti di Marassi, sedeva un giovane attaccante, nato ad Arborea, con tanta voglia di emergere e di mettersi in mostra. Al ventiduesimo minuto della ripresa il cambio, fuori Matri e dentro Gallon. Il 28 marzo del 2010 è una data che Gallon difficilmente dimenticherà, tanto da definire quell’ingresso in campo a Marassi: “L’emozione più bella della mia vita”.
Dopo quell’esordio, tante altre soddisfazioni con diverse maglie in giro per l’Italia, affiancate da periodi non facili. Un unico vizio ha accompagnato l’attaccante classe ’92 dal primo anno di prestito in C2 alla stagione in corso, quello di vincere i campionati. Con quello conquistato in questa annata, conquistato con il Terralba Francesco Bellu, fanno otto, tutti propiziati dalle giocate d’autore di Mattia Gallon.
Per un giocatore nato in Sardegna esordire nella massima serie, con la maglia del Cagliari, è qualcosa di unico. Pochi ci riescono, Mattia con le sue qualità ce l’ha fatta e ricorda quel pomeriggio di Genova di dodici anni fa perfettamente: “Stavamo perdendo uno a zero, avevo la speranza di poter fare l’esordio ma non me l’aspettavo minimamente. Nella ripresa Matri si era avvicinato due tre volte in panchina per chiedere il cambio e allora Allegri mi ha detto di togliermi la felpa e di entrare, non ho capito niente per un paio di secondi poi sono entrato in campo”.
Conduceva la Samp per uno a zero, rete di Guberti, con i blucerchiati in lotta Champions e con il Cagliari alla ricerca di delicati punti salvezza. Il contesto non era dei più facili per mettere per la prima volta piede in un campo di Serie A: “Ho sbagliato ovviamente la prima palla, le gambe un po’ tremavano, poi è andata bene, abbiamo anche trovato il gol del pareggio con Nené e raggiunto quota quaranta punti. Giocavo sulla fascia destra ed ero telecomandato da Allegri, era difficile sbagliare, dopo i primi minuti mi sono sciolto, ho anche procurato la punizione da cui è nato il gol”.
Gallon è sempre rimasto tanto legato ai compagni del Cagliari di quelle annate, e non mancano anche le parole di stima nei confronti di colui che gli ha permesso di esordire in Serie A a diciott’anni non ancora compiuti: “Si notava da subito fosse un predestinato, aveva una gestione del gruppo unica”.
Al termine della stagione 2010/2011, Gallon è stato ceduto in prestito dal Cagliari per due stagioni consecutive, sempre in C2, prima al Treviso e poi al Savona. Nonostante la giovanissima età, l’attaccante di Arborea, ha sempre recitato un ruolo da protagonista in entrambe le compagini. Causa un ruolo più defilato rispetto alle sue caratteristiche, specie in terra ligure, non sono arrivate tantissime reti, ma le sue prestazioni lo hanno reso pedina fondamentale sia dello scacchiere di Diego Zanin a Treviso, sia di quello di Ninni Corda a Savona.
Parte dalla vittoria della C2 a Treviso il denominatore comune che riunisce altre sette stagioni della carriera calcistica di Mattia Gallon, che non può che avere bei ricordi legati alla maglia biancoceleste: “Era il primo anno lontano da casa quindi c’è stata qualche difficoltà, la stagione era comunque andata bene e sono riuscito a realizzare anche cinque reti durante la stagione, poi mi sono infortunato”.
Festeggiare il salto di categoria a maggio inizia a non dispiacere alla seconda punta sarda. Con la maglia del Savona colleziona quasi trenta presenze e contribuisce a riportare i liguri, dopo quasi quarant’anni, nella terza serie del calcio italiano: “Ho giocato tanto, più di Treviso, ma ho segnato poco anche perché giocavo da esterno da attacco per la prima volta. Mi sono adattato e ho fatto comunque una buona stagione”.
Dopo l’esordio in Serie A e le due stagioni da assoluto protagonista in C2, culminate con due promozioni, era lecito attendersi, per il talento di Arborea, il grande salto. Qualcosa poi non è andato per il verso giusto e Gallon ha vissuto il primo periodo buio della sua carriera: “Rientrato dai prestiti, ho avuto un po’ di problemi col Cagliari e ho chiesto la rescissione del contratto, ho avuto uno due anni di buio totale. In quella stagione ho fatto metà anno con l’Olbia in D e a dicembre mi sono trasferito alla Nuorese in Eccellenza dove ho vinto il campionato, non sono state esperienze che mi sono goduto a pieno, avevo la testa da altre parti”.
Terminata la parentesi alla Nuorese, inizia la sua grande avventura nella Serie D. Tante maglie pesanti indossate e tantissimi tifosi pazzi per le sue giocate. Gallon ha conquistato per ben quattro volte la promozione in Lega Pro: “Il mio viaggio in Serie D inizia in Calabria, con l’Hinterreggio, avevo fatto sette gol nel girone d’andata poi per problemi con la società a dicembre sono andato via. L’anno dopo sono partito da Marsala e avevo fatto anche lì un grande girone di andata, sempre per problemi societari ho dovuto abbandonare il progetto”.
Nel dicembre del 2015, Gallon sposa l’ambizioso progetto del Siracusa e a maggio festeggia la sua prima vittoria di un campionato di Serie D: “Eravamo uno squadrone, una piazza fantastica, ogni domenica allo stadio c’erano 4000-5000 persone, è stata una grande emozione vincere un campionato con quella cornice di pubblico”.
Nella stagione successiva, il ricordo più bello della sua carriera in Serie D, a Lentini, con la maglia bianconera della Sicula Leonzio: “All’inizio della stagione l’obiettivo non era sicuramente quello di vincere il campionato, è stato ancora più bello per quello, è stata la vittoria di un bellissimo gruppo con il quale mi sento tutt’ora. Sicuramente è stata la mia stagione migliore, avevo collezionato quasi trenta presenze, segnato una decina di gol e fornito diversi assist, è andato tutto bene. Nonostante il paese non fosse grandissimo lo stadio era sempre pieno”.
Dopo la vittoria del campionato con la Sicula Leonzio, per Gallon fioccano le richieste dalla terza serie. L’attaccante sardo però decide di sposare l’ambizioso progetto del Gela: “La società aveva fatto grandi sforzi quell’anno, c’erano i presupposti per vincere il campionato ma purtroppo non è andata così”.
Nella stagione 2018/2019 la seconda esperienza in Calabria, con la maglia del Castrovillari. A dicembre il passaggio all’AZ Picerno, dove è arrivata la sua terza personale promozione in Lega Pro: “Abbiamo vissuto una favola, un paesino di cinquemila abitanti, eravamo uno squadrone e alla lunga abbiamo avuto la meglio, la società non ci ha fatto mai mancare nulla”.
L’anno dopo continuano ad arrivare offerte da grandi piazze come Foggia, Gallon sceglie il progetto del Licata dove non vive una bellissima esperienza. Nel mercato invernale la chiamata della prestigiosa Lucchese. Nella stagione 2019/2020 i campionati sono stati sospesi per via della pandemia, al momento dello stop la Lucchese di Gallon si trovava al primo posto e ha festeggiato la promozione in Lega Pro. La quarta per il classe ’92 di Arborea.
L’ottavo campionato vinto, quello di quest’anno con la sua Terralba Francesco Bellu in Prima Categoria, ha un sapore particolare che tanto sa di serenità: “Ho deciso di lavorare e giocare, il calcio di quei livelli negli ultimi due anni non mi rendeva sereno. Ora sono sereno, ho la mia attività e sto bene”.
Per un giocatore abituato a calcare palcoscenici importanti, non dev’essere stato facile adattarsi in Promozione con l’Arborea nei primi mesi della scorsa stagione e in Prima Categoria con la Francesco Bellu quest’anno. “Più scendi di categoria più è difficile, prima lo facevo come lavoro quindi ovviamente la vivevo in maniera diversa. Sono stato fortunatissimo a trovare un bellissimo ambiente ad Arborea e persone eccezionali qui a Terralba, non mi hanno fatto mancare niente, il Presidente è stato come un secondo padre”.
Con quattordici reti all’attivo, una partita ancora da giocare e un infortunio che l’ha tenuto lontano dal rettangolo da gioco per diverse partite, Gallon ha contribuito in maniera importante alla vittoria del campionato. Spera di poter dare il suo apporto alla squadra anche nel prossimo anno, nel campionato di Promozione: “Non ho ancora parlato con la società ma mi piacerebbe stare qui anche l’anno prossimo, gioco con un gruppo fantastico e con tanti amici”.
A cura di Gabriele Musu