Negato il rinvio ad una squadra con 8 positivi, il Ds: “Potrebbe giocare qualcuno con il Covid”

La FIGC Marche ha comunicato al Monturano, squadra che partecipa al campionato di Eccellenza marchigiana, che dovrà disputare regolarmente la gara prevista per domenica 26 novembre contro il Chiesanuova. A fare scalpore, tra le fila della società fermana, la decisione dell’esecutivo dopo la richiesta di rinvio per un’elevata presenza di giocatori positivi al Covid. Sono 8 infatti i tesserati del club che sono risultati positivi ai tamponi. La decisione della Federazione sarebbe stata presa in virtù del fatto che il protocollo al quale la società monturanese faceva riferimento non sarebbe più in vigore.

La società marchigiana, faceva riferimento all’ultimo protocollo FIGC legato che prevedeva come, nel caso in cui ci fossero almeno quattro giocatori positivi nel gruppo squadra, la partita fosse da rinviare. Ma ora il protocollo non sembrerebbe essere più in vigore e la gara si dovrà disputare.

DS Monturano: “Se per la Federazione il Covid non esiste può giocare chiunque se la senta”

Pronta la risposta del Direttore Sportivo del Monturano, Giulio Spadoni, che ha commentato così la decisione della Federazione. “Prendiamo atto della decisione della Figc Marche – dice il dirigente a TVRS. Abbiamo al momento 8 giocatori positivi e non sappiamo come comportarci. Ad oggi non è escluso che scenda in campo qualcuno che è positivo. Sabato mattina faremo la conta e vedremo chi sarà convocabile. A mio avviso però questa è una lacuna che la Figc deve colmare perché ok che non esiste più il protocollo Covid ma il Covid esiste ancora”.

Chiarisce poi meglio con un comunicato affidato ai propri canali social. “Non si sa di preciso se il protocollo che prevedeva il rinvio della gara con 6 positività sia ancora valido per la Figc. Per la nostra regione no. Questo sta a significare che, per chi governa il calcio, a livello nazionale e di riflesso locale, il COVID non esiste più. Ora essendo decimati abbiamo alcune opzioni: 1) non andare a giocare 2) andare con i pochi reduci e la juniores per non incorrere in sanzioni 3) il COVID non esiste perciò andare a giocare con chiunque se la senta, positivo o negativo che sia. Parlare di calcio è una cosa, fare calcio è ben diverso, bisogna prendere decisioni, a volte molto difficili. Rispettiamo la decisione del comitato, ma la stessa apre scenari particolari e che presuppongono assunzione di responsabilità anche da parte di chi ci governa. La tutela della salute, con questa soluzione, non è il massimo”.

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Redazione