Veneto, Treviso, città famosa per il suggestivo cuore di cui gode. Piazza dei Signori con il Palazzo dei Trecento sulla destra, ma non è da meno il Palazzo del Podestà con la torre civica. Insomma, tutte figure che rendono questa città un fiore all’occhiello dell’Italia e del Veneto.
All’interno di tutto ciò, però, spicca anche l’immancabile lato calcistico che contorna e contraddistingue tante città italiane. La favola Treviso viene ancora raccontata ai bambini appena nati desiderosi di innamorarsi del calcio, anche perché una favola del genere al giorno d’oggi è difficile da trovare.
Il Treviso è una società che ha avuto modo di confrontarsi in tutte le categorie che vanno dalla Prima Categoria alla Serie A, passando ovviamente per Serie B, C, D e anche Eccellenza, categoria dove i veneti militano ad oggi. La squadra, infatti, occupa il primo posto del Girone B con 41 punti, seguono appena dopo Godigense e Borgoricco Campetra..
Tutto iniziò nel 2004-05 in Serie B. L’inizio non fu dei migliori visto che la squadra ottenne una sola vittoria nelle prime nove giornate, andamento che provocò l’esonero di D’Ascoli per il ritorno di Giuseppe Pillon in panchina. Là davanti l’attacco tutto verdeoro composto da Barreto e Reginaldo fece faville, tanto da far risalire la squadra al quinto posto, un piazzamento che varrà poi i playoff persi in semifinale contro il Perugia.
L’episodio che diede la sterzata decisiva arrivò nel 2005. Il Torino vinse la finale playoff contro il Perugia, ma a causa di una situazione economica piuttosto complicata fu costretto a rinunciare alla Serie A. Sulla carta toccherebbe agli umbri approdare nella massima serie, ma la squadra venne addirittura esclusa dalla Serie B per questioni societarie. Complice anche una situazione discussa in Procura riguardanti Genoa e Venezia, il Treviso riuscì ad approdare in Serie A in compagnia di Empoli e Ascoli.
Dall’oggi al domani i veneti si ritrovarono nella massima serie. Un sogno, un qualcosa di incredibile che la città ancora oggi ricorda quasi con le lacrime agli occhi, nostalgica di quei tempi dove sognare era lecito. La squadra però andava allestita, ma il mercato estivo vide due colonne fondamentali come Pasquale Foggia e Barreto lasciare Treviso. Arrivano i gemelli Filippini, il difensore William Viali e l’attaccante Luigi Beghetto che in passato aveva già vestito questa maglia.
Insieme all’esperienza ecco anche i profili di Pinga e Dino Fava, attaccante arrivato dall’Udinese. Spazio anche per qualche giovane come l’emergente Samir Handanovic in prestito dall’Udinese. Per poi arrivare a Francesco Parravicini e Andrea Dossena, terzino sinistro o anche esterno alto che qualche anno dopo si rivelerà protagonista in palcoscenici di alto livello come quelli di Liverpool e Napoli.
La stagione, però, non è stata sicuramente memorabile dal punto di vista dei risultati. I biancocelesti, infatti, chiuderanno all’ultimo posto con soli 21 punti e appena 24 gol realizzati. Il mercato di riparazione vide il Treviso ingaggiare due giovani molto promettenti come Marco Borriello e Christian Maggio. Arrivò anche il belga Walter Beseggio con i suoi nonni originari di Ponzano Veneto in provincia di Treviso. Uno dei risultati più prestigiosi è stato sicuramente lo 0-0 casalingo contro la Juventus allenata all’epoca da Fabio Capello, mentre le uniche tre vittorie del campionato sono arrivate contro Reggina, Lecce e Udinese, tutte terminate col punteggio di 2-1.
Dopo l’indimenticabile anno di Serie A, il Treviso militerà in Serie B fino al 2009. Dopo la retrocessione, però, arriverà l’amara notizia del fallimento che vedrà i veneti ripartire dall’Eccellenza. Sarà una risalita dolce ma con tinte molto amare perché la squadra risalirà fino alla Lega Pro per poi essere contornata da ulteriori problemi finanziari, una ferita dalla quale il Treviso farà fatica a rialzarsi e che lo vedrà confrontarsi in categorie tra l’Eccellenza e la Promozione.
L’obiettivo, o sogno, è quello di riportare questa piazza nel professionismo, in modo tale da poter scrivere una nuova pagina di storia da affiancare a quella già scritta nell’anno della Serie A.
“Nei primi anni del Novecento si formarono diverse squadre di calcio nel territorio trevisano e così il 18 gennaio 1909 si arrivò alla fondazione ufficiale del Foot-Ball Club Treviso. Buon compleanno Treviso, orgoglio e tradizione popolare della Marca Trevigiana da 114 anni“. Così il club veneto ha voluto ricordare i suoi 114 anni di storia. Al momento la squadra trascorre il compleanno nel migliore dei modi, in cima al girone di appartenenza. L’obiettivo ora è ritrovare quanto prima la Serie D, per poi puntare a tornare nei professionisti. E chissà, se un giorno, come nelle favole calcistiche più belle, un club storico come il Treviso potrà tornare nella massima serie.