Un colpo societario di notevole spessore per quanto riguarda l’Herajon, società campana militante nel campionato di Promozione. Pedro Pasculli è il nuovo Direttore Generale dei “Coccodrilli”. Una figura voluta fortemente dal Patron Gaetano Tolomeo. L’immagine dell’argentino da tanta visibilità non solo all’Herajon ma a tutto il movimento sportivo di Capaccio Paestum.
Pedro Pasculli, argentino nell’animo, italiano d’adozione visto che i suoi nonni paterni provenivano da Bitonto. Ex attaccante, è cresciuto nel settore giovanile del Colon dove nel 1977 esordì nella massima serie del campionato argentino.
Dopo 24 presenze e 6 gol, Pasculli si trasferisce all’Argentinos Juniors. Qui scrive pagine importanti della storia del club, oltre che ad essere la sua prima grande stagione da protagonista. Con i Bichos Colorados vince due campionati e realizza 87 gol in 203 presenze.
Dopo essersi messo in mostra in Argentina, per Pasculli arrivano le sirene del calcio europeo, in particolare di quello italiano. A volerlo, infatti, è il neopromosso Lecce. In Salento è storia: nella stagione 1985-1986, la prima del club nella massima serie, realizza 6 gol in 23 presenze. Poi, due annate in Serie B, altre tre altre in massima serie e per un’altra in Serie B, per un totale di sette stagioni fino al 1992. Ha detenuto il primato di gol segnati da uno straniero con la maglia del Lecce (29) fino al 2004, quando l’uruguaiano Ernesto Chevantón lo ha superato.
Dopo aver scritto la storia con la maglia del Lecce, nel 1994 Pasculli si trasferisce nel campionato giapponese, al PJM Futures Shizuoka, con cui giocò per un solo anno. Nel 1995-1996 il ritorno in Italia per vestire la maglia della Casertana, in Serie D. Con i campani ha avuto modo di contribuire al ritorno della società tra i professionisti.
La sua carriera da calciatore terminò in Eccellenza con la maglia del Brindisi, siglando tra le altre cose un gol pesantissimo nella vittoria per 2-1 contro il Gallipoli.
Il percorso tra Pedro Pasculli è l’Argentina è stato breve ma intenso. Con l’Albiceleste esordì nel 1985 nell’amichevole di Assuncion contro il Paraguay persa per 1-0. Successivamente, Carlos Bilardo, che oltre ad essere stato calciatore e allenatore è stato anche medico, decise di convocarlo per i Mondiali messicani del 1986.
Quella era una nazionale composta dalla maggior parte da calciatori militanti nel campionato argentino. Gli unici profili provenienti dal calcio europeo erano lo stesso Pasculli, Daniel Passarella della Fiorentina, Jorge Burruchaga del Nantes, Jorge Valdano del Real Madrid, Marcelo Trobbiani dell’Elche, Hector Zelada del Club America e la leggenda chiamata Diego Armando Maradona che a Napoli stava per scrivere pagine indelebili nella storia del club.
L’Argentina, inserita nel Gruppo A insieme a Bulgaria, Corea del Sud e Italia, riuscì a qualificarsi come prima della classe con 6 punti (all’epoca si qualificano alla fase successiva le prime tre squadre, non due come accade oggi).
Agli Ottavi di Finale sfida tutta sudamericana contro l’Uruguay di Enzo Francescoli. Partita maschia, ricca di duelli, con una Celeste chiusa e poca pungente. Si sblocca il tutto all’improvviso: azione insistita degli argentini, Burruchaga da destra pesca in area Valdano, errato disimpegno di Acevedo che favorisce Pasculli all’altezza dell’area piccola, tocco di destro del centravanti argentino e pallone nell’angolino che vale il gol qualificazione.
Successivamente, a rubarsi i riflettori della scena non poteva non essere che Maradona, autore di una doppietta ai Quarti e in Semifinale rispettivamente contro Inghilterra e Belgio. Dopo aver superato questi ostacoli sappiamo bene com’è andata a finire, con l’Argentina in cima al mondo guidata proprio dal suo condottiero in maglia numero 10 e con un Pedro Pasculli che grazie al guizzo contro l’Uruguay ha contribuito a questo successo.
Dopo aver smesso con il calcio giocato, Pedro Pasculli ha voluto intraprendere la strada dell’allenatore. Inizialmente ha allenato nei campionati regionali del suo Salento, mentre nel 2002 è volato a Verbania in Serie D. Successivamente, alla guida della nazionale dell’Uganda, della nazionale italiana di Beach Soccer, la Dinamo Tirana nella Serie A albanese, l’Horatiana Venosa, squadra militante nell’Eccellenza Lucana che sotto la sua guida ha ottenuto la promozione in Serie D, Toma Moglie (Eccellenza Puglia), Paternò (Eccellenza Sicilia), Cittanova Interpiana in D, e il Bocale in Eccellenza Calabria.
Nel 2013 è diventato il nuovo allenatore della Berretti del Lecce, per poi tornare in Serie D per guidare la Torres. Nel 2019 in Eccellenza Campania con il Valdiano, e successivamente un’esperienza in seconda divisione gallese con il Bangor City.
L’anno dopo è diventato consulente tecnico della Sambenedettese, e dopo il fallimento del club ha deciso di accettare l’offerta per allenare il Lanciano in Eccellenza.