Sergio Pellissier torna in campo: “Sono fermo da tre anni, spero di non fare brutta figura”
Sergio Pellissier torna a giocare e lo farà nella sua Clivense. Una notizia piacevole per tutti gli amanti dello sport che hanno potuto apprezzare le ampie qualità del numero 31 del Chievo Verona. Il forte attaccante italiano, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, si è subito adoperato per non far finire nel dimenticatoio il calcio veronese, creando una nuova società di terza categoria, di cui adesso ne è Presidente. L’esordio è fissato per mercoledì 13 aprile, nella penultima sfida di campionato contro il Pozzo. A dichiararlo è stato lo stesso ex attaccante della nazionale italiana ai microfoni di Sky Sport.
Pellissier torna in campo dopo tre anni di inattività
“Ad inizio anno avevo promesso di fare almeno una presenza con loro, proprio per dire di esser stato parte integrante di questo gruppo meraviglioso. Nella mia carriera mi sono sempre contraddistinto per la rapidità spero solo di non fare brutta figura e che la categoria mi aiuti, anche perché arrivo da tre anni di inattività, in cui non ho più fatto sport se non due mesi di padel. Proprio al termine dell’allenamento di ieri il mister mi ha chiesto se volessi iniziare dal primo minuto o a gara in corso, ma non ho avuto dubbi nel rispondere. Per me uscire dal campo era la cosa più brutta che potesse accadere, figuriamoci adesso. Mi ricordo quando nell’ultima gara della mia carriera mister Di Carlo mi fese uscire per farmi tributare l’ultimo saluto, io ero arrabbiatissimo ma poi con il tempo capii che fu la cosa più giusta”.
“Non cambierei mai ruolo, morirò da attaccante”
Una vita da attaccante, Pellissier vanta 594 presenze con all’attivo 160 realizzazioni. “In campo in un altro ruolo? Mai. Sono nato attaccante, cresciuto attaccante e morirò attaccante: mi piace far muovere la rete ed esultare. Non si sa mai, potrei esultare anche in quest’occasione, sarebbe un sogno. Il destino ha voluto io tornassi a giocare il 13 aprile, un numero che se invertito diventa il mio numero di maglia: sarò in campo con la mia 31 e ho scelto io di esordire il più tardi possibile, proprio per non rovinare la classifica della mia squadra”.
“I settori giovanili la base del futuro del calcio italiano”
Secondo Sergio Pellissier, il futuro del calcio italiano saranno i giovani: “Il calcio italiano deve ammodernarsi velocemente e per farlo ha bisogno dei settori giovanili. In Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e in altre nazioni producono quasi ogni mese un talento nuovo, invece da noi non è così. Come Clivense ci stiamo adoperando a creare un centro sportivo per far crescere i ragazzini, perché sono il futuro”.
Articolo a cura di: FILIPPO FERRANTE