Era lo scorso 5 febbraio, quando il Pontelandolfo, squadra campana che milita nel campionato di Serie D di calcio a 5, affrontava la Polisportiva Lauro. Una partita tirata, tesa e agonistica fino alle battute finali, vide vittoriosi gli ospiti con il risultato di 5-6. Dopo il fischio finale è successo di tutto. Quella che sembrava una gara corretta e sportiva, si è trasformata in una vera e propria caccia all’uomo. I calciatori del Pontelandolfo sono stati aggrediti, dopo aver esultato per la vittoria maturata sul terreno di gioco. In campo, infine, è intervenuto anche un gruppetto di tifosi locali.
La squadra ospite da quella partita non è riuscita più a vincere. Ha perso il primato in classifica e ha dovuto modificare i suoi obiettivi a stagione in corso.
A farci il punto della situazione è Roberto Mella, responsabile del settore calcio a 5 della società, intervenuto ai microfoni di seried24.
La ricostruzione dell’accaduto: “A inizio febbraio siamo andati a giocare a Lauro, era la prima giornata di ritorno del campionato. La nostra squadra era prima e l’obiettivo era quello di restarci fino al termine della stagione. La Polisportiva Lauro si presentava come quinta forza, in piena lotta play-off. Vincemmo la partita 5-6, ma a fine gara qualcosa è andato storto. E’ partita una vera e propria aggressione, da parte dei tesserati locali, verso i nostri calciatori. Alla fine è diventata una vera caccia all’uomo perché chiunque indossasse la maglietta bianca avrebbe subito un aggressione“.
Infine, sono entrati anche i tifosi locali: “Non solo. Sono entrati in campo anche 40 o 50 tifosi locali. La nostra colpa? Abbiamo esultato per aver vinto la partita. Certo, perché abbiamo vinto una gara importante, tirata e soprattutto da primi in classifica. Una squadra che vince ha tutto il diritto di esultare a fine gara“.
L’evolversi: “Quando sono entrate queste persone in campo, siamo stati attaccati. Tre nostri ragazzi hanno riportato prognosi dai 5 ai 7 giorni con relativi esami da fare. Abbiamo subito la beffa successivamente. Il giudice sportivo parla esclusivamente di aggressione nei confronti di calciatori e dirigenti del Pontelandolfo. Il commissariato di Lauro, tuttavia, ha avviato delle indagini dove ha dato dei Daspo, oltre ad alcuni tesserati del Lauro e solo due tifosi intervenuti sul terreno di gioco, anche ai nostri tre ragazzi aggrediti. Questa cosa è incredibile, il giudice sportivo, nel comunicato, non parla di risse, ma di aggressione. Noi non abbiamo avuto squalifiche e provvedimenti. Il Lauro, invece, si. Una multa per l’invasione“.
Il club lotta per dare giustizia ai propri tesserati: “Inoltre, due dei loro tesserati hanno avuto una squalifica di 8 giornate. Successivamente ridotta. Dunque, chi ha aggredito i nostri calciatori ha avuto anche la riduzione perché hanno accolto il ricorso. Noi stiamo spendendo soldi per avvocati e legali per fare giustizia ai nostri calciatori. Stiamo cercando almeno di togliere il Daspo ai nostri tesserati. I nostri ragazzi hanno presentato denunce, anche i genitori di alcuni giocatori, minorenni, hanno denunciato ai carabinieri. Ancora oggi tutto tace“.
Il campionato: “La mia squadra ha, da quel giorno, disputato altre cinque partite. Le abbiamo perse tutte, siamo stati penalizzati. Il calcio a 5 è formato da 5 calciatori, me ne togli 5 fondamentali per vincere il campionato, diventa tutto più difficile. Oggi siamo quasi fuori dai play-off. I ragazzi sono provati, ora è diventato tutto più difficile. Parlo soprattutto a livello morale“.
A farci il punto della situazione è Roberto Mella, responsabile del settore calcio a 5 della società, intervenuto ai microfoni di seried24.
La ricostruzione dell’accaduto: “A inizio febbraio siamo andati a giocare a Lauro, era la prima giornata di ritorno del campionato. La nostra squadra era prima e l’obiettivo era quello di restarci fino al termine della stagione. La Polisportiva Lauro si presentava come quinta forza, in piena lotta play-off. Vincemmo la partita 5-6, ma a fine gara qualcosa è andato storto. E’ partita una vera e propria aggressione, da parte dei tesserati locali, verso i nostri calciatori. Alla fine è diventata una vera caccia all’uomo perché chiunque indossasse la maglietta bianca avrebbe subito un aggressione“.
Infine, sono entrati anche i tifosi locali: “Non solo. Sono entrati in campo anche 40 o 50 tifosi locali. La nostra colpa? Abbiamo esultato per aver vinto la partita. Certo, perché abbiamo vinto una gara importante, tirata e soprattutto da primi in classifica. Una squadra che vince ha tutto il diritto di esultare a fine gara“.
L’evolversi: “Quando sono entrate queste persone in campo, siamo stati attaccati. Tre nostri ragazzi hanno riportato prognosi dai 5 ai 7 giorni con relativi esami da fare. Abbiamo subito la beffa successivamente. Il giudice sportivo parla esclusivamente di aggressione nei confronti di calciatori e dirigenti del Pontelandolfo. Il commissariato di Lauro, tuttavia, ha avviato delle indagini dove ha dato dei Daspo, oltre ad alcuni tesserati del Lauro e solo due tifosi intervenuti sul terreno di gioco, anche ai nostri tre ragazzi aggrediti. Questa cosa è incredibile, il giudice sportivo, nel comunicato, non parla di risse, ma di aggressione. Noi non abbiamo avuto squalifiche e provvedimenti. Il Lauro, invece, si. Una multa per l’invasione“.
Il club lotta per dare giustizia ai propri tesserati: “Inoltre, due dei loro tesserati hanno avuto una squalifica di 8 giornate. Successivamente ridotta. Dunque, chi ha aggredito i nostri calciatori ha avuto anche la riduzione perché hanno accolto il ricorso. Noi stiamo spendendo soldi per avvocati e legali per fare giustizia ai nostri calciatori. Stiamo cercando almeno di togliere il Daspo ai nostri tesserati. I nostri ragazzi hanno presentato denunce, anche i genitori di alcuni giocatori, minorenni, hanno denunciato ai carabinieri. Ancora oggi tutto tace“.
Il campionato: “La mia squadra ha, da quel giorno, disputato altre cinque partite. Le abbiamo perse tutte, siamo stati penalizzati. Il calcio a 5 è formato da 5 calciatori, me ne togli 5 fondamentali per vincere il campionato, diventa tutto più difficile. Oggi siamo quasi fuori dai play-off. I ragazzi sono provati, ora è diventato tutto più difficile. Parlo soprattutto a livello morale“.
A cura di Ettore Aulisio