Prima Categoria, squalificato un dirigente per razzismo. La società accusata: “Nulla di vero”
“Nella qualità di addetto al servizio d’ordine, assumeva contegno discriminatorio razzista nei confronti di un calciatore avversario di colore, nonché irriguardoso e offensivo nei confronti dell’arbitro, dopo l’allontanamento”. Per questo motivo Filadelfio Salerno, dirigente del San Fratello, squadra di Prima Categoria siciliana, è stato squalificato fino al 31/10/2022. L’episodio di razzismo in questione sarebbe accaduto in San Fratello-Mistretta, prima contro seconda, terminato 1-0 con conseguente sorpasso in classifica della squadra di casa. La società accusata smentisce tutto, mentre il Mistretta ammette di “non aver sentito nulla”.
Per fare chiarezza sulla vicenda, hanno parlato a Seried24.com sia Antonino Sgrò, presidente del Mistretta, sia Fra Giuseppe Maggiore, addetto stampa del San Fratello, nuova capolista in Prima Categoria.
Sgrò: “I ragazzi non hanno sentito nulla”
A fare chiarezza sull’accaduto, ci ha pensato in primis Antonino Sgrò, presidente del Mistretta. “Noi non possiamo né confermare, né smentire l’accaduto. Onestamente abbiamo scoperto tutto dagli organi di stampa e dal comunicato del giudice sportivo. Ho chiesto ai tre nostri ragazzi africani, ma tutti e tre mi hanno risposto di non aver sentito o comunque capito nulla”, spiega Sgrò.
“Mi suona strano perché con il San Fratello giochiamo ormai contro da diversi anni e c’è un gran rapporto d’amicizia tra le società. Quando ci incontriamo è sempre una festa: non avrebbero avuto motivo di fare un gesto del genere. Poi ovviamente noi eravamo lontani e non so quale sia la verità: non so cosa abbia sentito l’arbitro o comunque il commissario di campo presente”, ha dichiarato il presidente del Mistretta. “Paradossalmente hanno ricevuto più insulti a sfondo razzista in altre partite, dove però nessuno ha sentito qualcosa, che nel match di domenica”.
Fra Giuseppe Maggiore: “Non esiste nulla di ciò che c’è scritto”
Stupito e incredulo per il provvedimento del giudice sportivo, anche l’addetto stampa del San Fratello – squadra prima in classifica in Prima Categoria siciliana – ha rilasciato alcune dichiarazioni a seried24.com. Frate francescano, Fra Giuseppe Maggiore ha da sempre lavorato con immigrati e ha da sempre condannato qualsiasi atteggiamento discriminatorio nei confronti degli stessi. “È un evento che non è mai accaduto. Non c’è stata nessuna espressione razzista del nostro dirigente nei confronti dei calciatori di origine africana del Mistretta. Il nostro patrono è San Benedetto il Moro e ha origini africane: noi siamo cresciuti con la cultura del rispetto per il prossimo”.
Fra Giuseppe Maggiore ha poi continuato: “Come scritto nel comunicato, dopo la partita ci sono state scene di fair play in campo e fuori. Siamo stati con tutta la squadra del Mistretta – compresi i ragazzi africani in questione – a mangiare e scherzare insieme. C’è rispetto reciproco tra le due società. Sono e siamo i primi a condannare gesti del genere: le uniche piccole diatribe sono arrivate con altri giocatori, ma solite discussioni di campo, nulla che intacchi il rapporto tra le squadre. Noi ci faremo sentire in Lega: abbiamo intenzione di fare ricorso perché il fatto non sussiste”. Infine l’addetto stampa del San Fratello ha concluso: “Ho visto crescere il dirigente squalificato e non si permetterebbe mai di rivolgere un’espressione razzista”.
Il comunicato del San Fratello, squadra di Prima Categoria siciliana
Il San Fratello, appresa la notizia dal comunicato con i provvedimenti del giudice sportivo, ha pubblicato un post sui social esprimendo il loro punto di vista. “La Lega Nazionale Dilettanti della Sicilia ha comunicato un procedimento disciplinare nei confronti di un nostro dirigente addetto al servizio d’ordine. Secondo il giudice sportivo il nostro dirigente domenica scorsa avrebbe assunto un contegno discriminatorio nei confronti di un calciatore del Mistretta proveniente dal Senegal. Come società Asd San Fratello smentiamo categoricamente l’accaduto che reputiamo un’offesa alla nostra intelligenza e sensibilità nei confronti dell’altro. Altresì dichiariamo di non aver mai sentito e né visto il dirigente in questione assumere atteggiamenti discriminatori contro i giocatori africani e tanto meno nei confronti dei ragazzi stranieri della Polisportiva Città di Mistretta”.
“Evidenziamo inoltre che dopo la gara svoltasi domenica 13 marzo nello stadio Fresina di Sant’Agata Militello, dirigenti e giocatori di ambedue le compagini si sono recati ad Acquedolci dove abbiamo mangiato insieme, presenti anche i tre giovani amici africani che hanno scherzato e dialogato tranquillamente con ognuno di noi. Questi fatti infangano e disturbano il nostro modo di essere persone e nel contempo il nostro modo di concepire lo Sport”, si conclude così il lungo comunicato della squadra di Prima Categoria.