Igor Protti, anima e cuore della Livorno che vuole rinascere: “Torneremo dove questa città merita di competere”
Igor Protti, il re di Livorno. L’uomo che forse, più di tutti, ha incarnato l’essenza amaranto. Una lunga storia d’amore, quella tra lo storico capitano e la città toscana, perduta e ritrovata in più occasioni durante il suo percorso calcistico. Numero dieci vero, in campo e dietro la scrivania. Oggi l’ex attaccante brinda alla sua nuova carica di Club Manager, in quella realtà divenuta “casa” nel corso del tempo: “Sono il salvagente del Livorno – afferma ridendo, Protti –. E ho accettato volentieri questa condizione, che mi attribuisce delle responsabilità importanti. Ho un rapporto speciale con questa città e i suoi tifosi. Il nuovo ruolo che ricopro nei quadri dirigenziali mi consente di essere a stretto contatto con la società e i calciatori. Sto provando a mettere la mia esperienza a disposizione, sperando di poter contribuire alla pronta risalita del club”.
La scalata in maglia amaranto sino alla Serie A
Un matrimonio, quello tra Protti e il Livorno, che ha il suo incipit nel 1985. Il giovane Igor, appena diciottenne, emigrerà dalla terra natia di Rimini per approdare in quello che diventerà il posto del cuore. Poi Virescit, Messina, Lazio, Bari, Napoli, Reggiana. Annate esplosive miscelate a stagioni più anonime. Prima del ritorno in Toscana, nel 1999, in cui permarrà sino a chiudere la sua carriera nel 2005. Sei anni contraddistinti da una scalata che è storia: dalla C alla A, l’esordio con gli amaranto in massima serie con il Milan e la coppa d’oro con Cristiano Lucarelli.
Protti: “Il blasone di questo club merita altri palcoscenici”
Riminese di nascita, ma toscano nel cuore. Uno dei protagonisti assoluti di dei 107 anni di storia che la società festeggerà martedì 15 febbraio, dopo una serie che hanno caratterizzato l’intero weekend. Nel giorno successivo alla celebre festa degli innamorati, si rinnova con snodata passione l’amore che la città riversa nei propri colori: “Si tratta di un bel segnale lanciato dalla proprietà – afferma Protti –, in un momento difficile per quel che riguarda la storia sportiva di questo club. Ripartire dall’Eccellenza stona decisamente per una società con un passato calcistico come quello del Livorno. Ma posso testimoniare che questa società ha dimostrato in tante occasioni il profondo senso di appartenenza e attaccamento verso questi colori”.
L’obiettivo è il ritorno tra i professionisti
Dopo la complessa annata 2020/2021, conclusa con la retrocessione dalla Serie C alla D, il fallimento estivo ha proiettato il Livorno in Eccellenza: “L’obiettivo è quello di risalire tra i professionisti nel più breve tempo possibile. Abbiamo la fortuna di essere presieduti da un imprenditore serio e capace come Paolo Toccafondi – aggiunge Protti –. Per il blasone e il richiamo di questo club, non possiamo che puntare ad un pronto ritorno dove questa squadra merita di competere. Abbiamo avuto un periodo di appannamento, dilapidando alcuni punti di vantaggio, ma siamo riusciti a riprendere la retta via dopo il pari con il Cuoiopelli e la sconfitta interna rimediata con il San Miniato”.
A cura di Giuseppe Vitolo