Altro caso di razzismo tra i dilettanti: la vittima è il capitano del Città di Mola

Nel 2022 sono oramai intollerabili gli insulti razziali, ma imperterrita la gente continua a discriminare per il colore della pelle. Così è stato nel match di Eccellenza pugliese tra USD Corato e Città di Mola, dove un tifoso locale ha attribuito parole scontrose nei riguardi di Ababacar Diagnè, capitano della compagine ospite discriminato a causa di un diverso colore di pelle rispetto al rosa, dando vita all’ennesimo episodio di razzismo.

Il Città di Mola chiede rispetto per il suo capitano

A denunciare l’accaduto ci ha pensato direttamente l’ufficio stampa del Mola, pubblicando e diffondendo un comunicato dove viene spiegata tutta la vicenda. Nel suddetto post, si racconta di come un tifoso, non autorizzato all’ingresso negli spogliatoi a fine primo tempo, avrebbe raggiunto Diagnè per urlargli e rivolgergli espressioni esplicitamente razziste. Una situazione che poi è continuata a persistere per tutta la gara, con cori pesantemente offensivi nei confronti del capitano della compagine ospite. Quanto accaduto in questo match, dovrebbe far riflettere ulteriormente.

“L’ASD Città di Mola, con il presente comunicato ufficiale, intende denunciare con fermezza un grave episodio di razzismo ai danni del proprio capitano, Ababacar Diagne’ vittima, durante la partita, di insulti ad opera di alcuni sostenitori dell’USD Corato. Tale episodio ha raggiunto l’apice allorquando, un sostenitore (la cui identità è in corso di accertamento) al termine della prima frazione di gioco ha raggiunto inspiegabilmente gli spogliatoi, il cui accesso dovrebbe essere impedito ai non addetti ai lavori, per urlare e rivolgere espressioni esplicitamente razziste al nostro capitano. Tale atteggiamento è proseguito per l’intera ripresa di gioco, addirittura con cori sempre più insistenti rivolti al calciatore Diagne’, agevolmente riscontrabili visionando e analizzando le riprese televisive del match.

Detta presa di posizione, giova sottolineare, non vuole essere un atto di accusa nei confronti dell’USD Corato Calcio, con cui intercorrono rapporti di stima e correttezza reciproca, ma un modo per sensibilizzare tutti su un argomento già ampiamente discusso e che la nostra società avrebbe già dovuto superare. Siamo tutti uguali e non è il colore della pelle a determinare chi vince o chi perde. Come organizzazioni sportive, abbiamo tutti il dovere di promuovere con ogni mezzo possibile un cambiamento positivo, contrastando ogni forma di discriminazione. Viva lo sport, viva il calcio!”

Il Corato prende le distanze: “Non è stato un nostro ultras”

Intervenuto su “Antenna Sud”, il Team Manager dell’Usd Corato, Nico Como, ha espresso la massima solidarietà nei confronti di Ababacar Diagnè, prendendo le distanze da quanto accaduto. Il gesto di razzismo nei confronti del capitano del Città di Mola è arrivato, esprime fermamente Como, da un tifoso che non c’entra nulla con la tifoseria organizzata.

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Redazione