Razzismo in Prima Categoria, partita sospesa dopo gli insulti: l’episodio
Nuovo, grave episodio di razzismo – come già se ne sono visti – quello accaduto lo scorso weekend. Stavolta, durante il match tra Heraclea e Altavilla Irpina, valido per la 18esima giornata del girone C del campionato di Prima Categoria campano.
Abdoulaye Fofana, giocatore dell’Heraclea, squadra di Rocchetta Sant’Antonio – un piccolo paese in provincia di Foggia, è stato definito ripetutamente “n***o di m***a” dal capitano avversario e non solo. L’arbitro solo in seguito al degenerare della situazione, con la risposta da parte del giovane attaccante guineano, ha deciso di sospendere la partita mentre l’Heraclea conduceva il match per 3-2.
La ricostruzione di Abdoulaye
“È lo stesso giocatore che mi ha insultato all’andata“, dichiara Fofana in un’intervista rilasciata a TGNorba24. Infatti, anche nella gara di andata il giovane guineano fu bersaglio dei tifosi avversari. In quell’occasione, lo definivano ripetutamente “scimmia”, “gorilla” e gli suggerivano di “tornare nella foresta”. Fofana poi ha continuato: “Ho avuto il supporto dei miei compagni, che hanno cercato di aiutarmi. Il giorno dopo, poi, il presidente dell’Altavilla mi ha chiesto scusa a nome di tutti“, afferma l’attaccante dell’Heraclea.
Le scuse e i ripetuti episodi di razzismo contro il giovane Abdoulaye, però, non frenano le intenzioni del presidente dell’Heraclea, Giuseppe Danza, dal voler intervenire anche per vie legali, in merito a quanto successo: “Siamo sconcertati – ha esordito il presidente. Anche all’andata ci sono stati episodi di razzismo nei confronti dello stesso giocatore. Abbiamo lasciato perdere la prima volta, ma ora adiremo per vie legali. Vogliamo salvaguardare il nostro ragazzo, perché dopo la partita è scoppiato in lacrime“.
La storia di Fofana
Abdoulaye Fofana nasce in Guinea nel 2000. Quattro anni fa, ancora minorenne, decide di trasferirsi in Italia e sbarca, con un barcone proveniente dalla Libia, in Sardegna – come riportato anche dal Corriere del Mezzogiorno. Sette mesi dopo l’arrivo nell’isola, arriva a Lacedonia, in provincia di Avellino, dove vive in un centro di accoglienza. Una volta diventato maggiorenne si trasferisce in un paese vicino, a Calitri, dove lavora in un’impresa edile e studia all’Istituto Tecnico Agrario.