Valori, sacrificio e gioventù: il San Severo vale molto più dello ‘zero’ in classifica
12 giornate, 0 punti, 5 gol fatti e 57 subiti: ultimo posto nel girone A e retrocessione ormai quasi certa in virtù del nuovo format dell’Eccellenza Pugliese. I numeri horror del San Severo certificano anche un poco invidiabile record nazionale: la formazione giallo-granata è l’unica nei primi cinque campionati italiani a non aver conquistato un singolo punto. Si starà pensando a una squadra semplicemente ‘scarsa’ o inadeguata in certi palcoscenici, ma spesso anche i numeri lasciano il tempo che trovano. La storia recente del San Severo va ben oltre i meri risultati sportivi in un iter travagliato e impensabile per un club recentemente entrato nel ‘club dei centenari’.
Nonostante le sonore sconfitte arrivino puntuali la domenica pomeriggio, l’undici dauno non ne esce ridimensionato, anzi. Gli applausi ricevuti dagli avversari in trasferta non sono un segno di scherno, ma un giusto e meritato tributo per una squadra che sta cercando di fare necessità virtù e mantenere in vita il calcio a San Severo.
Fallimento e basi per una nuova rinascita, cosa succede a San Severo
Detto dei risultati disastrosi del San Severo, abbiamo mascherato appositamente un dettaglio non banale. La formazione della provincia di Foggia gioca da un paio di mesi a questa parte con la formazione juniores. Ma come si è arrivati a tutto ciò? Lecito chiederselo. Il San Severo nell’universo del calcio pugliese ha una storia ultra centenaria – nata nel 1922 – con la Serie C del Secondo Dopoguerra come punto più alto. Dal 2008 in poi, il sodalizio giallo-granata si è reso protagonista di una nuova e incredibile ascesa che l’ha visto passare dalla 1^ Categoria alla Serie D. La quarta serie è stata mantenuta per quattro stagioni fino alla retrocessione del 2017/2018.
Seppur nel girone H non ci sia mai più tornata, la squadra ha disputato ottimi campionati di Eccellenza. Prima del 23/24, alcune avvisaglie di un vulcano pronto ad esplodere erano arrivate nella stagione scorsa. Infatti la società aveva rassegnato le dimissioni portando la questione sul banco del sindaco necessitando l’aiuto di nuovi imprenditori. Dopo una serie di proposte finite in un nulla di fatto, i vecchi soci – capeggiati da Dino Marino con l’appoggio del DS Tommaso Faccilongo e dell’allenatore Danilo Rufini – sono riusciti a mantenere in piedi la baracca. Il miracolo sportivo si è materializzato con la salvezza, arrivata con una squadra praticamente rifatta a metà campionato e con tanti under sanseveresi.
Il peggio sembrava essere passato
Passata temporaneamente la tempesta, prima di cedere il testimone i vecchi soci hanno compiuto un ultimo atto d’amore tamponando di tasca propria il bilancio. L’arrivo del nuovo direttore sportivo Belen Sosa – prima donna in Italia a ricoprire questo ruolo – aveva portato una ventata d’aria fresca. L’ottimo mercato lasciava presagire una stagione da mina vagante alle spalle di corazzate quali Molfetta e Bisceglie.
Sono arrivati tanti giocatori di qualità, molti dei quali dal campionato spagnolo e da grosse realtà come Las Palmas o Betis Siviglia per citarne alcune. Tra questi ecco la fantasia di José Carlos Santana – in arte Pipo – Emilio Vega e Dalios Cabrera Osemkienge. Quest’ultimo – nigeriano con passaporto spagnolo – detiene il record di reti nella Primavera 1 spagnola. Sulla carta una formazione di ottima qualità insomma, ma non è tutto oro ciò che luccica.
Nonostante le buone prestazioni nel segmento iniziale del girone A di Eccellenza, i risultati non arrivavano. Questo ha reso restii gli sponsor ad investire, creando non pochi dissidi nell’ambiente. Dopo gli addii di Sosa e dell’allenatore Roberto Maffucci – ex calciatore di Serie A con la Reggina e in gol anche contro la Juventus – la situazione è nuovamente precipitata. Con tante spese all’attivo, il San Severo ha alzato bandiera bianca, almeno per quanto le concerne questa stagione.
La voglia di mantenere il calcio a San Severo
Arrivato Roberto Fanelli al timone della società, il diktat è diventato quello di mantenere in vita il calcio a San Severo e porre le basi per il futuro. Per farlo era necessario risolvere i contratti con tutti i calciatori over, con la conseguenza di essere praticamente certi di retrocedere. In corso d’opera l’obiettivo dichiarato è diventato quello di partecipare al prossimo campionato di Promozione. Non potendo sostituire i partenti per chiare ragioni economiche, l’unica carta da giocare per terminare il campionato il San Severo ce l’aveva ‘in casa’ . Chiesto dunque uno sforzo extra alla formazione juniores, già in campo nel week-end nel loro campionato di competenza. Con grande volontà, vicinanza alla causa e amore per la città, i ragazzi – insieme al capitano Villani rimasto in giallo-granata – hanno subito risposto presente all’appello.
La presenza di tanti giovanissimi si traduce in sconfitte spesso rotonde, ma ciò non demotiva affatto il San Severo. Spesso etichettati come ‘eroi’ da sanseveresi e non, i ragazzi stanno facendo tanta esperienza in un campionato assai competitivo come l’Eccellenza. Gli applausi e le parole d’elogio del Ricciardelli sono una forma di ringraziamento per chi sta facendo di tutto per non gettare nel cestino oltre 100 anni di storia.