Fabrizio Corona nel mondo del calcio? I dettagli di un affare “clamoroso”
La Sangiustese, è una delle squadre più importanti del panorama calcistico marchigiano ed ha avuto come presidente onorario addirittura Fabrizio Corona. Una storia di oltre 50 anni che trasuda di passione, scandali e imprese da sogno. Procediamo però per gradi.
Monte San Giusto è un piccolo comune nel maceratese, nel cuore delle Marche. Un posto tranquillo, il classico borgo antico pieno di chiese e salite che si affaccia sulla valle del fiume Chienti. Conta poco meno di 8000 abitanti, (7995 secondo i dati ISTAT), ed è distante circa 10 km dalla più nota Civitanova Marche e 50 km dal capoluogo Ancona.
Qui la filiera produttiva calzaturiera la fa, da sempre, da padrona. E’ la zona dei Della Valle per capirci, distanti poco più di 10 minuti di macchina, così come della Nero Giardini o della LoriBlu. Per questo, grazie al mito e all’esplosione dei calzaturifici, sono cresciute intere generazioni. Dal 1957 però, un altro elemento contribuisce ad accomunare tutte le famiglie sangiustesi e ne è elemento di orgoglio, tanto quanto il dominio quasi esclusivo che fanno della professione di calzolaio. La propria squadra di calcio.
La Sangiustese, nella sua storia si è lentamente affermata come una delle piazze più blasonate dell’intera regione. Vanta un settore giovanile tra i più prestigiosi della regione oltre una prima squadra che ha regalato al piccolo borgo marchigiano palcoscenici tra i più prestigiosi.
I traguardi più prestigiosi della Sangiustese
Fino ai primi anni novanta, la Sangiustese è la tipica squadra di paese. Girovaga tra la Promozione e Prima Categoria marchigiana. Qualche lieve sussulto seguito subita da leggere cadute. Ma i tifosi ci sono e la squadra è da sempre argomento principale delle chiacchere da bar nelle piazze del paese.
Poi, con l’introduzione del campionato d’Eccellenza nel 1991 qualcosa cambia. Arrivata quarta nel campionato di Promozione l’anno precedente, la “Stese” guadagna di diritto il passaggio al nuovo campionato. Dei 10 anni successivi ne passa nove nel massimo campionato regionale poi, nel 2002 i rossoblù riscrivono la propria storia. Per la prima volta, superando l’Iglesias e il Forcoli, ottengono la promozione in Serie D.
In questa nuova dimensione dimostrano di saperci stare molto bene. Al primo anno, inseriti nel girone F, ottengono un ottimo sesto posto. Addirittura l’anno successivo si qualificano per i playoff non riuscendo però a completare l’impresa. Per quella, i tifosi della Sangiustese, dovranno aspettare ancora 5 anni.
Nel 2007-08 infatti, la società compie 50 anni e si regala la pagina di storia più brillante possibile. Vincendo il campionato di Serie D entrano di diritto nel mondo dei professionisti.
Sangiustese: da Fabrizio Corona al fallimento
Nei due anni successivi la Sangiustese dimostra che anche in quel mondo, così diverso dalla provincia a cui solitamente appartiene, ci sa stare. Un ottavo ed un decimo posto le valgono due salvezze sudate ma mai veramente sofferte. Nel frattempo però, anche un volto ben noto della Televisione nazionale si è interessato agli affari della piccola cittadina marchigiana.
Nell’autunno del 2009, circondato da telecamere, fotografi e giornalisti, Fabrizio Corona scende dal Suv nero che lo aveva scortato fino al “Comunale di Villa San Filippo”: “Porterò la Sangiustese in Serie A” aveva dichiarato indossando una maglietta ed una sciarpa rossoblù. Ad accoglierlo anche lo storico patron Antonio Pantanetti che con un “Venne Fabri” sancì ufficialmente il sodalizio tra il noto personaggio e la piccola realtà di Monte San Giusto.
Corona, infatti, era diventato, nel novembre del 2009, presidente onorario della Sangiustese. Aveva il compito di portare visibilità e sponsor in cambio di una percentuale delle entrate del club. “Ho fiuto per gli affari– dichiarò nella prima intervista a Monte San Giusto- e qui ci sono ottime possibilità per farli”.
Pochi mesi dopo però, nel punto più alto della propria storia calcistica, Monte San Giusto si trova purtroppo a fare i conti con la realtà. Corona viene condannato a dalla quinta sezione penale del tribunale di Milano a 3 anni e 8 mesi di reclusione per tentata estorsione. A fine anno, con la salvezza in tasca però la Serie C estromette i marchigiani dal campionato. La richiesta di iscrizione viene bocciata dalla “Commissione criteri infrastrutturali” e dalla “Commissione criteri sportivi” del Consiglio Federale FIGC.
La rinascita: trampolino di lancio per Cheddira
“Più si va in alto più, quando si cade, l’impatto è forte“. Si potrebbe dire così parafrasando un noto detto marchigiano. E così, una vota tornata in Eccellenza dopo la mancata ammissione in Serie C la Sangiustese non riesce più a ripartire. Nel 2012 la società non si iscrive al campionato di Promozione e, 4 anni dopo la storica impresa, la Sangiustese cessa di esistere.
L’anno successivo a raccogliere l’effige dello storico club ci pensa il vicino Ville 2003. Questo cambia nome in Montesangiusto Calcio e inizia la rapida risalita. Nel 2016 la società torna in Eccellenza e l’anno successivo addirittura in Serie D. Gli anni bui e tristi sembrano essere ormai alle spalle. Nel 2017 nella nuova società, muova anche i primi passi tra i grandi, un giovane Cheddira. Il giovane ragazzo marchigiano che sta impressionando la Serie B e l’Italia intera.
Adesso la squadra può vantare una società solida e una struttura d’eccellenza dove far crescere i propri giovani ed accogliere la comunità sangiustese. Non sappiamo ancora se tornerà mai ai fasti del passato. Ma quello che è certo, è che per il calcio, l’anima di questo piccolo comune incastonato al centro dell’Italia continuerà a battere forte per la propria squadra. Proprio come fa ormai da più di cinquant’anni.
A cura di Edoardo Gregori