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Seconda categoria, accuse social, furti e denunce al termine della partita

Rinascita Refugees contro Melpignano doveva essere semplicemente un incontro di seconda categoria salentina. E così è stato, almeno fino al novantesimo. I padroni di casa hanno infatti vinto in maniera molto agevole per 6-2 consolidando il loro terzo posto in classifica. A tenere banco però in queste ore, non è la mera cronaca sportiva, ma una serie di accuse e diffamazioni reciproche che le società non hanno risparmiato tramite i propri canali social.

La ricostruzione del Melpignano

La situazione di fatti, si è scaldata quando, il giorno dopo la partita, la società ospite ha pubblicato un duro comunicato, sulla propria pagina Facebook. All’interno del post si denunciavano una serie di eventi ritenuti inauditi ed inammissibili. Infatti, come si legge dal comunicato: “Dal primo all’ultimo minuto abbiamo subito minacce sia in campo che sugli spalti, dove ad avere la peggio sono state donne e bambini, vittime di spintoni e ingiurie da parte anche di tesserati che stazionavano li vicino. Calci e pugni a gioco fermo che non hanno nulla a che vedere con questo sport. Infine, al ritorno dall “ospitale” trasferta, tre dei nostri giocatori si sono ritrovati derubati di quantità di somme in denaro non indifferenti. Una VERGOGNA!”.

Accusano inoltre, di aver subito fatto presente la gravità della situazione a qualche dirigente della squadra di casa e di non essere stati ascoltati.

La risposta del Rinascita Refugees e la denuncia

Prontamente è arrivata la risposta, sempre affidata ai social, della squadra di casa. “Il comunicato postato sulla pagina facebook dell’ASD MELPIGNANO contiene una serie di falsità inaudite – tuona il Rinascita- che altro non fanno che confermare la campagna diffamatoria ed offensiva portata avanti da alcune società sportive che da alcune settimane puntualmente viene perpetrata nei confronti della nostra squadra“.

Nel post -prosegue il comunicato- si parla di donne e bambini vittime di spintoni ed aggressioni, di calci e pugni sul terreno di gioco, di furti di denaro, niente di più falso. La verità è, che alcune società che perdono l’incontro sul campo altro non trovano che infangare la nostra squadra con narrazioni false e diffamatorie. Per questi motivi abbiamo presentato querela nei confronti dell’ASD MELPIGNANO per il post pubblicato sulla propria pagina Facebook”.

L’indignazione quindi non si limita ad uno scambio di battute o una presa di posizioni ma è sfociata in una vera e propria querela ai carabinieri. La denuncia sarebbe stata presentata dal presidente dei Refugees a seguito soprattutto, di una chiamata prontamente registrata. Secondo il querelante, uno dei giocatori avversari, avrebbe minacciato azioni ritorsive contro la squadra rispetto a fatti descritti ma, sempre secondo lui, mai accaduti.

Ora la questione passa di mano e saranno le autorità di Leverano a dover accertare la veridicità dei fatti. In attesa di scoprire come andrà a finire, comunque vada, non sarà stata una bella pagina di sport.