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Ungheria, entra in campo con una pistola e minaccia il guardalinee

Ungheria, entra in campo con una pistola per minacciare il guardalinee. Questo, è quanto accaduto lo scorso 7 novembre, in un campionato dilettantistico ungherese. Il protagonista dell’assurda vicenda si chiama  Krisztian Tóth ed è un calciatore del Tényő SE, squadra di un comune di 1470 abitanti situato nella provincia di Győr-Moson-Sopron, nell’Ungheria nordoccidentale. Il calciatore è stato denunciato dalla Federazione alla polizia ungherese con l’accusa di molestie e minacce. Oltre a questo ha ricevuto una squalifica a vita dalla stessa Federcalcio magiara.

Ungheria, entra in campo con la pistola, il racconto dell’accaduto

E’ un detto comune nel mondo nel calcio; ciò che accade nei campi di periferia è spesso protagonista di storie e racconti che sfiorano il leggendario. Ma quello che è accaduto, lo scorso 7 novembre in Ungheria, ha poco a che fare con la goliardia e lo sport. Infatti, Krisztian Tóth, calciatore del Tényő SE, nel corso della gara contro il Pér Lse ha minacciato il guardalinee con una pistola. L’assistente però, in campo non si è accorto subito dell’accaduto.

Ungheria pistola

Per sua fortuna però, la foto del calciatore, che non sarebbe neanche dovuto essere in panchina per quella gara, è diventata virale. A far notare al figlio l’accaduto, sarebbe stato il padre dell’assistente che ha trovato la foto su Twitter. Solo a quel punto, il guardalinee avrebbe sporto denuncia alla federazione.

La difesa del giocatore

Non sembrerebbero essere equivocabili le immagini eppure, l’esperto difensore magiaro ha voluto dare la sua versione dei fatti, prontamente scartata dagli inquirenti. Secondo Tóth, si sarebbe trattato di una goliardata, un gesto scherzoso con cui non avrebbe mai voluto far male all’assistente. Infatti, la pistola utilizzata sarebbe stata, sempre secondo l’imputato, un giocattolo di proprietà del figlio di uno dei calciatori in campo.

Intervistato dal quotidiano locale Kisafold, il calciatore avrebbe spiegato così le motivazioni del gesto: “Non mi sono venute in mente quali sarebbero potute essere le conseguenze del mio scherzo spericolato. Di questo mi pento. E’ stato estremamente stupido e ho causato problemi a me, agli altri e allo sport“.

Nonostante le scuse e l’ammissione di stupidità per il gesto compiuto, la Federazione Ungherese si è dimostrata integerrima e determinata a punire severamente l’accaduto. Il giocatore infatti è stato squalificato a vita e, come detto, su di lui pendono attualmente accuse per minacce e molestie. Uno “scherzo spericolato” che costerà caro all’esperto difensore.