Anticamente conosciuta come “Burgus Sancti Sepulchri“, oggi Borgo Sansepolcro, è un comune di oltre quindicimila anime situato nella provincia di Arezzo, al confine con Umbria e Marche. Paese ricchissimo di aneddoti risalenti al periodo rinascimentale. Diede i natali a personaggi come Piero della Francesca, Luca Pacioli e Matteo di Giovanni per citarne alcuni. Se non manca la tradizione storica da quelle parti, non è da meno anche quella calcistica.
Nella città toscana gioca, infatti, il Vivi Altotevere Sansepolcro. Molti si potrebbero domandare come mai all’interno del nome della squadra ci sia un rimando al Tevere. La risposta è semplice: la zona pianeggiante occupa la parte sud-ovest del territorio ed è attraversata dal fiume che bagna Roma.
La Vivi Altotevere milita nel campionato di Eccellenza umbra ed è attualmente in settima posizione. Trentanove i punti conquistati in 28 partite disputate, frutto di 9 successi, 12 pareggi e 7 sconfitte. La zona playoff dista momentaneamente ben nove lunghezze. Compito molto arduo da portare a termine dato che mancano soltanto sei giornate al gong della stagione. In testa al campionato c’è, invece, l’Orvietana (65 punti) ormai lanciata verso la promozione visto il margine cospicuo sulla seconda. Ma allora qual è la peculiarità di questa squadra? Cos’è che ha permesso ai bianconeri di finire sotto le luci della ribalta? Una spiegazione c’è.
La Vivi Altotevere, infatti, è la formazione che ha legato più di tutte il proprio nome alla storia recente della Serie D: 24 stagioni consecutive di militanza nel massimo campionato dilettantistico. Un record di cui vantarsi in giro per lo Stivale. Il periodo florido della Vivi Altotevere è cominciato dalla stagione 1994/1995 fino all’annata 2017/2018. Poi la retrocessione amara in quinta serie italiana. È lecito allora domandarsi ciò: riuscirà la squadra di Borgo Sansepolcro a iniziare un nuovo ciclo, stabilendo addirittura un nuovo record? Chi vivrà, vedrà.