Stefano d’Agostino: “Sono contento di essere ritornato. In D ci sono poche realtà come il Piacenza”

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Più di 250 presenze in carriera in Serie D con oltre 150 reti: questi sono i numeri pazzeschi di Stefano d’Agostino (considerando anche la posizione di trequartista) del Piacenza, uno dei giocatori più importanti della categoria degli ultimi 10 anni.
Dopo la breve esperienza alla Nocerina, il classe 1992 ha deciso di ripartire dal Piacenza, la stessa squadra con cui ha sfiorato la promozione nella passata stagione. Da fine novembre in poi, l’ex Sampdoria ha portato diversi punti importanti ai biancorossi per la salvezza. Il numero quattordici ha voluto raccontare ai nostri microfoni i suoi obiettivi con il suo attuale club e il suo ricco passato in diverse grandi piazze.

Stefano d’Agostino: “Sono felice di essere ritornato a Piacenza”
Sui motivi del suo ritorno: “Sono felice di essere ritornato a Piacenza, in questa categoria ci sono poche società con questa importanza e serietà a livello lavorativo. Lo scorso anno avevamo sfiorato all’ultimo la promozione e volevo riprendermi qualche rivincita firmando un contratto biennale”.
Sulla difficoltà del girone D: “Tra i gironi del nord questo è quello più simile a quelli del Sud Italia, sia per il livello di certe squadre che per certi campi meno agevoli. Proprio per questo, avvolte devi essere più pronto a livello caratteriale che a livello tecnico”.
Ora l’obiettivi della società ex Serie A è la salvezza: “Quando sono tornato qui a dicembre la situazione a livello ambientale era drammatica. Tutti si aspettavano un campionato ai vertici e invece eravamo in zona retrocessione. Quando cerchi di ribaltare una situazione del genere non è mai facile, nonostante gli arrivi di calciatori che fino a pochi mesi prima lottavano per salire in C. Per questi momenti serve la personalità ed è una caratteristica che mi ha sempre contraddistinto. Fino allo scorso anno un pareggio era visto come una sconfitta ma ora lo vediamo con un buon punto per salvezza”.
D’Agostino è stato uno dei tanti talenti lanciati dal vivaio della Sampdoria a inizio anni 2010: “Io sono stato scoperto a 13 anni da Paratici che mi ha riportato a Genova. Ho scelto quel club perchè è la squadra della mia città e ho rifiutato importanti società come Juventus e Torino. Ho giocato con giocatori incredibili come Icardi, Zaza, Soriano, Obiang e Rizzo. Era una bellissima cantera scoperta dal duo Marotta e Paratici che in quegli anni curavano tantissimo il settore giovanile”.

D’Agostino: “A Taranto ho ricevuto un amore senza precedenti”
Un’altra piazza in cui D’Agostino ha lasciato il segno è Taranto: “Taranto è un’altra realtà, a 25 anni ero già il capitano, lì ho ricevuto un amore senza precedenti e per quella maglia ho rifiutato offerte da piazze di categorie superiori. Giocare davanti a 10 mila tifosi e fare 20 gol in quell’ambiente è meglio della Serie A per me. Rendere in quei contesti non è facile ma se ci riesci ricevi un affetto da Champions League”.
Sull’esclusione del Taranto dalla Serie C: “Io auguro al Taranto di ritornare immediatamente nelle categorie che merita, poi in futuro chi lo sa che le nostre strade non si possano incrociare di nuovo.”
“La mia stagione migliore? Quella a Pagani”
Con più di 150 gol in D d’Agostino è uno dei migliori marcatori in attività di questa categoria: “Mi sono trovato bene ovunque ma se devo citare altre realtà non posso non menzionare l’Unicusano Fondi che mi ha aperto le porte della Serie B. Ma la mia stagione migliore è probabilmente quella alla Paganese nell’annata 2022/2023, abbiamo conteso il titolo fino all’ultimo al Sorrento e abbiamo sfiorato la C a venti minuti dal fischio finale. Fare 15 gol e 21 assist in un ambiente come quello di Pagani non ha prezzo”.