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Nocerina, Campilongo: “Rispettiamo il Martina ma siamo forti e dobbiamo crederci”

Le parole dell’allenatore della Nocerina, Salvatore Campilongo, alla vigilia dello scontro diretto con il Martina

In conferenza stampa ha parlato Salvatore Campilongo prima della gara in programma domani alle 15:30 contro il Martina.

La situazione di classifica rovente del girone H si infiamma ancora con questa sfida importantissima per le sorti delle due squadre.

Con una vittoria il Martina otterrebbe l’aggancio in classifica ai danni proprio della Nocerina. Entrambe le squadre vogliono vincere per continuare la rincorsa alla vetta.

L’allenatore rossonero lo sa e in questa conferenza ha messo in guardia i suoi uomini su una squadra giovane ma davvero pericolosa.

Le parole di Salvatore Campilongo

Alla vigilia di una partita così importante e complicata ha parlato ai microfoni l’allenatore della Nocerina , Salvatore Campilongo: “Tutte le partite sono complicate, abbiamo giocato con Andria, Casarano e Matera, tutte partite importanti e difficilissime. Abbiamo grande rispetto dell’avversario, è una squadra giovane ma che gioca un grande calcio, merito anche del loro allenatore che rispetto molto”.

Ha poi continuato: “Il nostro obiettivo è sempre vincere, dobbiamo giocare ogni partita al massimo, siamo una squadra con i piedi per terra. Rispettiamo sempre ogni avversario, ma noi siamo una squadra forte e dobbiamo crederci, possiamo e vogliamo vincere, come ogni partita”.

martina nocerina

Il fattore Nocerina: la miglior difesa

La squadra rossonera vanta la miglior difesa del campionato e il mister giudica così questa statistica: “L’attacco è ovviamente importante, ma i campionati si vincono anche con le grandi difese. Siamo una squadra che, in un modo o nell’altro, il gol lo trova sempre. Quando hai dei giocatori formidabili in attacco e una difesa così solida è ovvio che hai un’arma in più”.

Poi sull’ennesima assenza dei tifosi: “Per me è un peccato vivere il calcio così. Questo non è il calcio passionale di una volta. Prima non c’erano questi divieti eppure le tifoserie si scontravano comunque. Poi non capisco le tifoserie di Acerrana, Martina e Matera sono potute venire qui, non comprendo perchè i nostri sostenitori non possano seguirci”.