Tra calcio e nutrizionismo: l’indissolubile binomio per Mattia Broli

Mattia Broli (Fonte foto: Facebook BSV Garda)
Calcio e nutrizione: il binomio perfetto per un giocatore-nutrizionista raccontato da Mattia Broli ai nostri microfoni.
Organizzazione, dedizione e passione. Calcio e nutrizione riuniti in una professione: un connubio inaspettato ma molto funzionale. Il tutto mosso da progetti, tante idee e la voglia di far star bene non solo noi stessi ma anche gli altri. Immergiamoci nella storia di Mattia Broli, biologo nutrizionista del Mantova ma soprattutto calciatore del BSV Garda.
“Calcio e nutrizione? Concilio tutto a fatica. Ogni giorno rifletto sull’impegno fisico ma soprattutto mentale. Anche perché il lavoro del nutrizionista impegna dal punto di vista mentale, di appoggio. A oggi gioco ancora in Eccellenza, riesco con gli orari di allenamento (di solito serali) ad avere la mia disponibilità in giornata come nutrizionista. Riesco ad avere giocatori di categorie più alte proprio perché allenandosi alla mattina o al pomeriggio non vado in conflitto sul discorso orari”. Inizia così la nostra chiacchierata su SerieD24.com su un tema sempre poco sensibilizzato ma quotidiano.
Broli poi mette in chiaro fin da subito un concetto che spesso passa in secondo piano: “Una cosa che bisogna fare tutti i giorni è mangiare, eppure è un tema che non è trattato. Non ci sono cibi che si possono considerare veleno. Ci sono quantitativi alimentari in determinate categorie che sono dannose alla salute e che spesso sono quelle meno controllate. Io non voglio che l’alimentazione sia una prigione, semplicemente oggi il calcio ha una cultura alimentare bassa e le squadre che non hanno un appoggio nutrizionale tendono a fare ciò che si è sempre fatto”.
Si passa poi dal generale al particolare: “Alcuni ragazzi individualmente hanno un livello di precisione più alto di quello che la squadra permette loro di fare. Bisogna capire fino a che punto fare la personalizzazione, cioè non bisogna dare i grammi di carboidrati che spettano ma la possibilità che hanno o meno di fare determinate cose e sviluppare un piano in base alle loro preferenze”.
Da passione a professione
Il binomio continua e la relazione tra calcio e nutrizione è ciò che ha reso possibile trasformare la sua passione in una professione: “La mia passione è legata al calcio. Quando giocavo in Serie C provavo a fare il salto per andare in B ma a un certo punto dovevo fare qualcosa che non avevo ancora gestito, che era quindi la parte alimentare. Mi ero affidato a un dietista che poi mi ha permesso di aprire le strade a quella parte lavorativa. Da lì ho iniziato a informarmi. Ho portato avanti degli approfondimenti in ambito calcistico che mi hanno permesso di far diventare il tutto una professione. Fino a lì non avevo le idee chiarissime. Poi mi sono sbloccato: era una cosa che stavo facendo per me e ho pensato di portarla anche agli altri”.
Essendo anche calciatore ha una visione più interna: “Da giocatore ho la possibilità di capire che cosa ai calciatori importa, cosa possono fare e cosa fa stare loro bene. Non è un fattore solo di nutrizione, bisogna valutare anche il rapporto di squadra, le trasferte, le routine, abitudini, scaramanzie. Il nutrizionista classico si limita a valutare cosa fa meglio alla performance. Io avevo sofferto molto, quando ho seguito una dieta ferrea, il rapporto di gruppo perché quando si andava a mangiare la pizza io prendevo sempre qualcos’altro. Questo ti porta un po’ fuori, però in campo poi ci vai con loro”.
Il sistema Mantova
Tra i vari progetti, Broli ha iniziato una collaborazione speciale in questa stagione 2024-25. “Il Mantova è una società virtuosa perché per essere il primo anno in B ha avuto la volontà di inserire la figura del nutrizionista e avere l’intenzione di ampliare anche un discorso di ristorante all’interno della società. È una visione lungimirante. La mia parte è stata inserita in maniera soft. Abbiamo fatto un inserimento graduale, in cui ho pianificato il piano alimentare per i ragazzi e ho dato una disponibilità per alcuni incontri per fare il punto della situazione”.
Si passa a una visione europea della nutrizione. “C’è anche chi ha il proprio nutrizionista, e io lì faccio da consulente e si cerca di trovare un connubio. Sono a disposizione anche per i loro nutrizionisti. Nei top club d’Europa il nutrizionista di squadra valuta solo alcune situazioni perché ognuno ha il suo personale, questo è il livello più alto della parte nutrizionale”. Ma non si ferma qui.

Progetti
“Il 98% della mia clientela sportiva è calcistica, mi tengo una minima percentuale anche per altre discipline, soprattutto da quando ho creato la club house. Volevo creare un network, un punto di riferimento nel mondo del calcio”. Quest’anno Broli ha iniziato anche il “Progetto Nutrizione” in collaborazione con il Grana Padano e il Desenzano Calcio: “È importante l’approccio verso l’alimentazione già da più giovani. Nelle serate che organizziamo vorrei che venissero anche i genitori perché adesso sono loro che cucinano per i ragazzi, ma questa consapevolezza se iniziata già da subito se la porteranno anche in futuro. E poi a scuola non viene sensibilizzato questo tema”.
Da questo concetto di educazione alimentare nasce anche il progetto di Dieta a porzioni e il successivo level up Dieta a porzioni 4sport: “Si punta a creare un ecosistema in cui l’utente ha un’app che può dare gratuitamente un piano alimentare settimanale con la possibilità di cambiare gli alimenti con un solo click. A questo verrà legato il software per trovare i nutrizionisti più vicini, e poi stiamo portando avanti un nuovo progetto legato alla ristorazione. Dall’app si potrà quindi ordinare il pasto nei ristoranti aderenti e l’app dopo il pasto andrà a fare il ricalcolo delle porzioni. Stiamo cercando di creare un ecosistema tra l’app, professionisti della nutrizione, ristorazione e supermercati in modo tale che l’utente abbia una maggiore facilità nel raggiungimento dei suoi obiettivi mangiando cosa più gli piace”.