Abete: “Il calcio è destinato a crescere. Riforma? Vedo poco interesse da opinione pubblica”

Nella giornata di ieri l’associazione Adicosp (Associazione Direttori e Collaboratori Sportivi), in collaborazione con l’università di Teramo, ha organizzato l’evento “Stati Generali dello Sport – Lo sport tra riforme e sostenibilità”. Diverse le figure di rilievo del calcio italiano, una su tutte Giancarlo Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti.

L’ex presidente della FIGC, è intervenuto ai microfoni nel corso dell’evento. Diversi i temi trattati.

LND

All’evento, tenutosi all’Hilton Hotel Airport di Roma, era presente anche il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.

Riforma e sostenibilità sono ragionamenti che devono partire dalle norme, dai controlli. Oggi, più che mai, parlando di sostenibilità, dobbiamo parlare di regole. Il COVID e la pandemia non ci hanno aiutato. E’ arrivato il momento di redistribuire meglio le risorse a nostra disposizione, soprattutto verso il basso. L’Inghilterra è il nostro punto di riferimento, so che forse non è applicabile ma evidenzio che chi prende meno in Premier prende tre volte di più del suo corrispettivo italiano in A”.

Umberto Calcagno, presidente dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori)

Serie D, le dichiarazioni di Giancarlo Abete

Giancarlo Abete, presidente della LND, ha rilasciato dichiarazioni in merito alla sostenibilità e alle nuove riforme che si vorrebbero introdurre. Un occhio di riguardo anche ai campionati minori, quelli dilettantistici, sempre meno considerati dall’opinione pubblica.

Il calcio ha una forte valenza sociale e culturale, è una grande democrazia in cui ognuno è portatore della verità, ma non l’ho mai visto come un fenomeno economico. Permette di crescere ma non crea chissà quali posti di lavoro. Per certi versi è un costo per gli imprenditori che decidono di investire, ma torno a ripetere che il calcio è destinato a crescere perché le società sono ormai di entertainment, non si limitano solo al gioco ma ampliano il loro orizzonte. Si arriva quindi a riforme e sostenibilità.

Giancarlo Abete, presidente LND

La riforma Godot e l’opinione pubblica

“C’è la riforma di cui tutti parlano, aspettando Godot, la riforma dei campionati, ma vedo che l’interesse dell’opinione pubblica è solo limitato al numero di club che giocheranno in A, la battaglia madre è quella: ma il vero problema, alla fine, è il numero di promozioni e retrocessioni, visto il divario economico tra categorie. Questo è dimostrato dal fatto che se ci si pone il problema del numero di squadre professionistiche vuol dire che non ci sono risorse illimitate”.

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